
"Vede cosa fanno? Prima o poi ci scappa il morto", racconta un dipendente Amt davanti alle biglietterie chiedendoci di non riprenderlo in video. E indica col dito due persone che si gettano dal marciapede per raggiungere l'autobus sulla banchina di fronte. Semaforo rosso? Poco importa, il ritardo giustifica il rischio e accertarsi che non sopraggiungano veicoli diventa superfluo. C'è chi corre dietro la sua linea e si butta in strada per superare la fila. E giù di inchiodate e imprecazioni. Per non parlare dei marciapiedi 'a banana', vero e proprio incubo dei conducenti. Una signora accusa: "Ma il verde è troppo corto, non si fa in tempo".
Dopo la tragedia di piazza delle Americhe, i tribunali delle tastiere hanno già condannato tutti: la donna in moto, che non potrà raccontare com'è andata, e l'autista del 37, che rischia un procedimento penale a suo carico. I testimoni hanno riferito che, prima di travolgere lo scooter, aveva litigato pesantemente con un altro centauro. Lui però si è difeso: "Ho provato a frenare con tutta la mia forza, ma il bus non si fermava". Come sempre, spetterà alla magistratura chiarire la verità, e non alla giuria popolare del web.
Intanto, però, centinaia di lettori sui social stanno segnalando quelli che ritengono gli incroci più pericolosi della città. Corso Europa/via Isonzo, corso Torino/via Tolemaide, ma anche corso Italia, corso Sardegna e un elenco infinito da Levante a Ponente comprese le vallate.
Si osservano del resto alcuni punti in comune: segnaletica inadeguata, quando non pericolosa, semafori regolati male, e soprattutto poca educazione alla guida. Nel 2016 gli incidenti mortali in città sono stati 15, nove meno dell'anno prima. Ma comunque troppi.
IL COMMENTO
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