cronaca

Niente prescrizione per l'uccisione di Dura
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 Potrebbe essere stato un omicidio premeditato quello di Riccardo Dura, il brigatista ucciso dai carabinieri insieme ad altri tre nel corso del blitz nel covo genovese di via Fracchia, nel 1980. La procura di Genova aveva aperto un fascicolo nelle scorse settimane dopo l'esposto presentato da Luigi Grasso, ricercatore universitario che nel 1979 venne accusato di terrorismo e negli anni successivi completamente prosciolto.

La contestazione della premeditazione consente agli investigatori di riaprire il caso e di non fare intervenire la prescrizione. L'inchiesta è un atto dovuto dopo la presentazione dell'esposto ed è affidata al pm del pool antiterrorismo Federico Manotti.

Grasso aveva effettuato una ricerca personale negli archivi giudiziari che gli ha permesso di ottenere il fascicolo di via Fracchia dove c'è la ricostruzione dei fatti spiegata da Michele Riccio, il capitano che guidò l'assalto, uomo di fiducia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa al quale era stato affidato il compito di condurre la battaglia contro le Br. Dalla lettura di quei fatti Grasso è arrivato alla conclusione che l'uccisione del brigatista Riccardo Dura è un omicidio volontario visto che sarebbe stato colpito con un colpo dietro la nuca.