cronaca

Manca un leader di contrasto
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Chi schierare contro Maghello Bucci, così spiritosamente definito da Mario Paternostro? A Genova oggi la nuova maggioranza di centro destra ha certamente la mission di scuotere la città, cambiarla, imprimere una nuova velocità e si affida alla spinta del sindaco-manager, ma l'opposizione deve trovare leader, idee, spunti e anche “invenzioni” per contrastare e contrapporsi. Mica facile.

Mica facile, dopo avere governato per decenni e sedimentato in città un potere diffuso, ramificato, abituato a volgersi verso il faro di Tursi per perseguire i suoi obiettivi. Mica facile perchè quella dell'oppositore è un arte difficile, per la quale ci vuole carattere e una certa cultura, maturata nel tempo e nella scomoda posizione di chi il potere lo guata per batterlo, smascherarlo, sbragarlo.

E poi oggi quelli che governavano ieri sono proprio circondati. Gliene combinano una al giorno. Adesso sono saliti tutti insieme alla Guardia i vincitori, a farsi benedire e così hanno chiesto oltre all'acqua santa, la benevolenza dei monsignori Granara e Molinari, che hanno dovuto concedergliela per spirito cristiano e bipartizan.
Cosa si può fare contro questo strapotere che distende red carpet ovunque, ci manca che lo piazzino in via Maragliano intorno alla sede Pd, che smonta le tue delibere in quattro e quattr'otto, come quella Iren-Amiu, che ti organizza break fast a palazzo Rosso con bignè alla crema, fugassa e un tocco di sindaco nuovo sulla poltrona, che gira per i mercati rionali senza neanche tirarsela troppo con i toni da brusco dirigente del maghello Bucci?
Hai voglia a spifferare che fanno tutto troppo in fretta, che la velocità è pericolosa per il bene comune, che le delibere usa e getta rovineranno la città!

Il 9 di agosto, alla vigilia di Ferragosto, sbatteranno il mercatino in Valpolcevera e chissà cosa si inventeranno nei caruggi Bucci e quella “penolla” dell'assessore alla sicurezza Garassino?
Il problema dell'opposizione è trovare un leaer, dei leader: impresa quasi impossibile nella società di oggi, dove “verticalizzare” la politica _ come ha scritto in un bell'articolo Giuseppe De Rita, già presidente del Censis, sul “Corriere della Sera”_ diventa proibitivo.

La società è liquida e orizzontale sempre di più. E poi a Genova, dove regna l'understatment e una fisiologica ritrosia, chi è che si butta a fare il Masaniello di sinistra?
Guardate che fine ha fatto Marco Doria. Cancellato, sparito, inesistente in campagna elettorale. Oggi lo trovi, forse, in qualche corridoio della ex Facoltà di Economia, in Darsena, a caccia dei suoi futuri studenti. Il Pd ci ha messo due settimane e mezzo a nominare il capo gruppo di Tursi, Cristina Lodi, dondolando tra renziani e orlandiani. I 5 Stelle partoriscono la grande idea di stendere un tappeto rosso a Cornigliano per sfottere il governatore Toti che dilaga ovunque, dal mare ai monti, fino ai Santuari, brandendo i suoi telefonini con una o due tacche. Per ora non sanno che copiare. Come a scuola.

I nostri ministri del centro sinistra, Orlando e Pinotti, non hanno ancora fiatato dopo la sberla elettorale e, quindi, non hanno mosso le loro truppe, né loro stessi. Burlando non è neppure per funghi ( con questa siccità chissà se mai ci tornerà) e la Paita è troppo impegnata a studiare per farsi candidare alla Camera, malgrado le sconfitte a ripetizione.
E allora? Allora un leader oppositore non può che trovarlo lo stesso Maghello Bucci. Gli conviene. Se no che democrazia è mai questa e che gusto c'è a combinare i trucchi?