Si è conclusa in piazza De Ferrari il corteo antifascista organizzato nell'anniversario del 30 giugno 1960. I circa 500 manifestanti son o partiti da piazza Alimonda e dopo aver attraversato corso Buenos Aires, via Cadorna, via XX settembre sono arrivati in piazza De Ferrari. Qualche piccolo momento di tensione con i giornalisti presenti ma tutto si concluso senza problemi.
Ore 21,50 - I 500 manifestanti fanno capannello davanti a Palazzo Ducale e attorno alla fontana di De Ferrari. Vengono ricordati i fatti del 30 giugno 1960.
Ore 21,45 - Il corteo è arrivato in piazza De Ferrari
Ore 21,40 - Il corteo prodegue la sua marcia. All'arrivo in piazza De Ferrari è prevista una protesta davanti al palazzo della Regione.
Ore 21,20 - Il corteo passa sotto Ponte Monumentale. Petardi e fumogeni fanno da cornice ai cori e canti dei manifestanti. Si avanza sulle note di 'Bella ciao'.
Ore 20,55 - I manifestanti si lasciano alle spalle vie Cadorna es entrano in via XX settembre, continuano i cori inneggianti alla libertà.
Ore 20,40 - Il corteo antifascista entra in via Cadorna e passa davanti a piazza della Vittoria.
Ore 20,20 - Dal gruppo si staccano due manifestanti che allontanano i reporter che riprendono il corteo. momenti di tensione ma tutto si risolve in breve tempo.
Ore 20,05 - Lungo il corteo si accendono i primi fumogeni. Dai manifestanti poco gradita la presenza dei giornalisti.
Ore 20 - Il corteo attraversa corso Buenos Aires, sono in 500 a sfilare lungo le vie del centro città.
Ore 19,55 - Clima molto sereno lungo le vie che il corteo sta attraversando.
Ore 19,50 - I manifestanti attraversa piazza Tommaseo. "La scelta di piazza Alimonda non è stata un caso perché qui è morto Carlo Giuliani un partigiano" afferma una manifestante.
Ore 19,40 - Il corteo è partito da piazza Alimonda. I manifestanti in coro: "Ci chiamano briganti, ci chiamano teppisti, ieri partigiani oggi antifascisti".
Il corteo, regolarmente autorizzato, è partito da piazza Alimonda ed è diretto verso piazza De Ferrari passando lungo le vie del centro. Circa 500 i partecipanti, imponente il dispositivo di sicurezza, con circa 200 poliziotti che impiegati lungo il percorso.
In settimana Gianni Plinio e Alberto Campanella, esponenti di Fratelli d'Italia, avevano chiesto di vietare la manifestazione perché ad alto rischio di scontri. "Va, poi, tenuto presente che esaltare i drammatici fatti del 30 Giugno 1960 configura l'apologia di reato - hanno scritto i due - La violenza di piazza scatenata dai comunisti, che mise a ferro e fuoco la città, impedì la celebrazione del Congresso Nazionale del Msi e cioè di un partito con rappresentanza parlamentare liberamente eletta e che nel 1956,con il voto palese dei suoi quattro consiglieri, risultò decisivo nella elezione a sindaco di Genova di un galantuomo quale Vittorio Pertusio".
Dura la replica di Sinistra Italiana: "Ricordare il 30 giugno 1960 a Genova e' si apologia, ma apologia di libertà, civiltà e democrazia. E non vi rinunceremo. Dietro l'alibi di non documentabili 'rischi di incidenti e danneggiamenti' svelano il loro livore verso una delle pagine più nobili della storia cittadina: l'avvio delle mobilitazioni che hanno impedito lo sdoganamento dell'allora partito fascista e il suo ingresso nell'area di governo. Ricordare il 30 giugno, pertanto, per noi di Sinistra Italiana, è si apologia, ma apologia di libertà, civiltà e democrazia. E non vi rinunceremo".
cronaca
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