
Secondo lei quando si andrà a votare?
Tutto dipende dal Pd che ha la maggioranza relativa. Noi abbiamo presentato emendamenti al testo base che puntano al modello tedesco, cioè un modello che faccia corrispondere i seggi ai voti ottenuti da ciascun partito, mettendo in equilibrio rappresentatività e governabilità. In Germania funziona dal dopoguerra, ha sempre dato maggioranze chiare. Solo in pochi casi, quando nessuna delle due aree ha vinto, si è fatta la grossa coalizione.
C’è il rischio di avere larghe intese anche in Italia?
Le larghe intese non esistono. Nessun partito va alle elezioni per fare le larghe intese, perché sono il fallimento di una competizione democratica. Solo quando, eccezionalmente, nessun’area politica riesce a mettersi assieme con i numeri giusti, solo allora si fanno le larghe intese. Sono molto fiducioso che i cittadini sappiano scegliere. Voglio che il centrodestra unito vinca come a Savona, in Liguria, in Lombardia, in Veneto e in tante altre realtà.
Però a livello nazionale sembra più complicato.
Perché mai? Noi abbiamo governato con la Lega 10 anni negli ultimi 20. Governiamo insieme tre regioni importantissime: il Veneto, la Lombardia e la Liguria. Perché dovrebbe essere un problema?
C’è qualcuno in Forza Italia che vede con più favore Renzi che Salvini?
In tutti i partiti ci sono dissidenti e dissenzienti, ma quello che decide Forza Italia lo decide Berlusconi e finora abbiamo fato prove straordinarie di unità. Forza Italia, la Lega, Fratelli d’Italia, certo, ma io credo che ci sia anche il quarto petalo, e cioè il civismo. Pensiamo a tutte le liste che si aggiungono. E si vince: tutti i sondaggi danno il centrodestra unito davanti a tutte le altre formazioni politiche.
C’è già un’ipotesi di accordo sulla legge elettorale?
Noi abbiamo presentato emendamenti, intanto per rendere più regolare il voto degli italiani all’estero perché abbiamo visto grandi porcherie: vogliamo che votino fisicamente e non per posta. Emendamenti per far votare in maniera corretta il Trentino Alto Adige, che rischia di essere una repubblica autonoma. Soprattutto abbiamo presentato emendamenti anti brogli. Abbiamo il fondato timore che nelle ultime elezioni soprattutto la sinistra, che è più capace in queste cose, con piccole o grandi elezioni abbia cambiato l’esito di un’elezione.
C’è già un accordo col Pd dunque?
Vedremo martedì quando ci sarà la direzione Pd. Noi lo abbiamo presentato a testa alta, pensiamo sia il modello migliore per assicurare governabilità e rappresentatività.
Il modello Liguria: quanto si può esportare? Se vincesse il centrodestra Toti diventerebbe il leader nazionale di Forza Italia?
C’è un leader nazionale che questo modello l’ha ideato: Silvio Berlusconi nel ’94 quando mise insieme la Lega di Bossi, la destra democratica di Fini e stravinse. E governò in pratica vent’anni.
Per il dopo Berlusconi?
Il dopo Berlusconi si chiama Berlusconi. Siamo un partito monarchico-anarchico: non ci sono delfini né trote. In questo momento Berlusconi è il traino fondamentale per far vincere il centrodestra anche in queste elezioni.
Le piace il candidato manager Bucci?
Ha lavorato all’estero, sa di nuove tecnologie. Io facevo il professore, anche Bucci quando si candida diventa un politico. Smettiamola con questa ideologia un po’ stupidotta dell’antipolitica. Tutti siamo politici. Ma io ho una regola: prima avere un mestiere, diventare bravi, non vivere di politica.
Cosa ne pensa della situazione in Rai?
Renzi ha fatto un pasticcio enorme, ha nominato due persone inadeguate rispetto alla gestione della più grande agenzia culturale italiana e forse europea, meritava di più. E adesso si vedono i risultati.
C’è bisogno di una riforma vera del servizio pubblico?
Renzi ha voluto mettere le mani sulla Rai, e come sempre queste violenze diventano un boomerang.
E la lettera di Vespa?
Lui è un bravissimo artista. La legge fissa a 240mila euro il tetto per tutti, che non sono pochi. Vespa era abituato a ben altro. Il Governo faccia un decreto legge, che problema c’è? Per tutti il tetto è 240mila euro che non mi sembra poco, lo vada a spiegare ai disoccupati e ai giovani che non trovano l
IL COMMENTO
Moschee in Liguria, sì o no?
Caro Franco pensiamo noi a Colombo e a Taviani