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Il presidente rossoblù interrogato dal magistrato Gatti
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 "Nessuna pressione, nessun ricatto". Lo ha detto il presidente del Genoa Enrico Preziosi nel corso dell'interrogatorio come persona informata dei fatti davanti al pm Emilio Gatti che coordina l'inchiesta sui ricatti ricevuti da parte di alcuni ultrà della squadra.


"E' stata una chiacchierata tranquilla" ha detto l'avvocato della società, Alessandro Vaccaro. L'inchiesta aveva subito una accelerata anche dopo le dichiarazioni del procuratore capo di Genova Francesco Cozzi nel corso della sua audizione in commissione antimafia, lo scorso aprile. Il capo dei pm genovesi aveva parlato "di nutrita presenza di pregiudicati ed esponenti della malavita nel tifo organizzato del Genoa calcio" e di "comportamenti che si avvicinano molto a quelle delle organizzazioni di tipo mafioso".

Cozzi aveva fatto riferimento all'episodio dei giocatori rossoblu costretti a togliersi le maglie da un gruppo di tifosi nel corso di Genoa-Siena nel 2012, delle armi e droga sequestrati a un tifoso che li nascondeva in un garage per conto di qualcuno e anche degli scontri delle tifoserie rivali oltre che dell'inchiesta sui ricatti subiti dall'ex allenatore Gian Piero Gasperini e dalla società.