cronaca

"Seri dubbi che il banchiere possa compiere il miracolo"
1 minuto e 49 secondi di lettura
"L’uscita dell’ingegner Giulianini non trattenuta dai vertici Leonardo, che con il suo fattivo contributo ha rilanciato fortemente il settore dell’elettronica e della difesa, rappresenta una grave perdita per Leonardo e va ad aggiungersi alla lista di persone cacciate dal gruppo, come Giordo, De Luca, Perfetti, Pontenesi più il responsabile dell’area australiana, tutta gente competente". Lo dichiara Antonio Apa, segretario generale della Uilm Genova. 

"A questo punto, nonostante l’apertura di credito che ho fatto a Profumo all’inizio del suo mandato, comincio ad avere seri dubbi che il banchiere prestato ad una società ad alta tecnologia come Leonardo possa compiere il miracolo di rilanciare fortemente la stessa. Se il Governo e lui stesso pensano di avere ereditato una Finmeccanica strabiliante, così come esaltata da Moretti anche nell’ultimo CdA, si sbagliano di grosso", continua Apa.

Il verfice della Uilm fornisce una serie di numeri: "Al di là dell’euforia evidenziata da 3 anni di gestione dei ferrovieri, sui tagli, sui costi e sulle spese è mancata una vera strategia di rilancio industriale nella difesa e sull’aerospazio. L’azienda nel 2016 ha perso un miliardo di ricavi passando da 13 a 12 miliardi, nonostante ciò Moretti si vanta di aver realizzato un utile per 500 milioni (dovuto a poste straordinarie) ma ha perso un miliardo di ricavi. Gli azionisti, probabilmente si sono sentiti appagati del dividendo dopo 6 anni e della riduzione del debito ma gli stessi dimenticano che tutto questo è avvenuto per effetto degli 800 milioni incassati dalla vendita di Ansaldo STS e dagli altri 800 della commessa del Kuwait. I 28 Eurofighter hanno contribuito ad elevare gli ordini ma l’era morettiana ha perso commesse significative in Polonia, Gran Bretagna, Canada. Evidentemente Moretti pensava di essere l’ad del Banco dei Medici, quale preveggenza migliore di passare il testimone ad un banchiere. Questa è la vera Leonardo, che erediterà Profumo, la quale sconta i limiti del Governo e della gestione Moretti sulle questioni di carattere strategico, ambiguità sulle alleanze, nella collocazione internazionale e nella confusione della realizzazione del piano industriale".