Il pubblico ministero Paola Crispo ha incaricato l'ingegnere Gianandrea Gino di Milano per verificare le condizioni dell'impianto elettrico della casa di Casella, andata a fuoco la notte tra il 21 e il 22 aprile e in cui ha perso la vita il piccolo Giuseppe Fraietta. Erano stati gli zii del piccolo a denunciare la non conformità dell'impianto elettrico e termico di quella casa. "I genitori di Giuseppe - avevano sottolineato i parenti - avevano già mandato quattro lettere al proprietario di casa per dire che l'appartamento era inagibile proprio perché gli impianti non erano a norma". Dal suo canto, il proprietario aveva invece ribadito di avere sistemato tutto e che era tutto in regola.
Giuseppe era stato lanciato dalla finestra dal papà, rimasto gravemente ferito, per salvarlo dalle fiamme che stavano divorando la casa. Anche la madre si era calata dalla finestra, e pur essendo caduta, le sue condizioni non erano gravi. Giuseppe, nel volo, aveva sbattuto la testa ed era arrivato in ospedale in coma dove poi è stata dichiarata la morte cerebrale dopo poche ore. L'inchiesta per incendio colposo è al momento a carico di ignoti.
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