cronaca

Ascom: "200 negozi aperti, ma il degrado per noi è un macigno"
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Settantamila. È la cifra simbolo del turismo a Genova, quella delle presenze registrate negli ultimi due ponti (Pasqua e 25 aprile), che si punta a eguagliare o magari superare  per il 1° maggio. A Palazzo Ducale 10 mila visitatori, oltre 30 mila all'Acquario. I negozi aperti in centro erano circa 200, segno che anche i commercianti hanno capito la solfa. Un successo indiscusso. Ma la città si fa trovare pronta all'appuntamento?

Durante le feste sono fioccate le notizie in tema di degrado e disservizi: multato un ubriaco che orinava tranquillo davanti ai turisti a De Ferrari, una foto scattata da una finestra di Prè con un signore che si inietta eroina in pubblico, il solito caos in piazza Cavour per parcheggiare all'Acquario mentre nessuno sapeva della navetta in partenza da piazzale Kennedy.

"Quando fatti come questi vanno sulla stampa per noi è un macigno". A parlare è Marina Porotto di Ascom Genova, commerciante del centro storico. "Noi facciamo la nostra parte, ora dovrebbe farla anche l'amministrazione - dice - e non è che la zona di via Gramsci non sia turistica, a due passi ci sono la Commenda e il Galata. Il centro storico in realtà è un tutt'uno per i turisti, non distinguono tra le zone. Anche come abitanti siamo allo stremo, ma è da tre anni che lo segnaliamo".

L'altro caso è quello delle maxi sanzioni (10 mila euro l'ammenda massima, 3 mila in forma ridotta) rifilate a tre persone che, in mancanza di servizi igienici, la facevano per strada. "Certamente servono bagni pubblici, che al momento in centro storico sono quattro e tutti inutilizzabili - denuncia Porotto - ma ci vuole anche una via di mezzo. Quando se ne multa uno con una cifra esagerata non serve a niente. Meglio allora multarli tutti con una cifra ragionevole".

Immagini di una Genova poco 'friendly' coi turisti, anche per la mobilità. I mezzi pubblici Amt rispettavano l'orario festivo, quindi ridotto. I parcheggi d'interscambio a Dinegro e Marassi sono pochi e invisibili, ancor più quello dedicato alla Foce con navetta per il Porto Antico. Una specie di leggenda metropolitana. Aggiungiamo alla lista parcheggiatori abusivi e piccola criminalità. Eppure sarebbero 70 mila buone ragioni per cambiare rotta.