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In diretta su Primocanale: "Ne dovrà rispondere". Lui: "Si vergogni"
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“Pirondini? C’è pochissima trasparenza, per avere il suo curriculum abbiamo dovuto sudare sette camicie, non si riesce a parlare con lui. Non si capisce che lavoro faccia e la sua scelta è stata un golpe”. Così Ferruccio Sansa, giornalista de Il Fatto Quotidiano, ha attaccato Alice Salvatore, consigliera regionale del M5s, durante il faccia a faccia tra lei e Sergio Cofferati (Sinistra italiana), in onda su Primocanale. Immediata la replica della pentastellata: “Queste affermazioni sono tutte false, il sedicente cronista Sansa ne dovrà rispondere”. E annuncia la querela.

Lo scontro si accende mentre Sansa, in collegamento telefonico, parla delle proposte politiche per le Comunali genovesi: “Dietro Crivello si muovono persone che rappresentano il passato, Burlando mi sembra molto agitato. La cena del centrodestra per Bucci sembrava la prova generale della nuova classe dirigente, ma c’erano tantissimi volti che affollavano le cene di Burlando. I 5 Stelle hanno spinto in tutti i modi il candidato Pirondini, che era il portavoce della Salvatore. Già questo non mi sembra una grande novità”. Poi l’affondo: “Che lavoro fa? Non risponde neanche al telefono. Il M5s è parso come la vecchia Dc degli anni ‘80”.

“Ha un doppio lavoro. È tenore e violista e in più rappresentante commerciale. Non c’è nessuna incompatibilità, come è stato scritto su un quotidiano di recente. Il suo curriculum è stato pubblicato in tutte le sedi idonee. Non risponde? Volutamente Pirondini non risponde a lei”, replica Salvatore a Sansa. Che contrattacca: “Salvatore, non sapete neanche cos’è il rapporto con la stampa. Voi sapete solo offendere. Quando noi cronisti denunciavamo quello che facevano Scajola e Burlando lei dov'era? Si vergogni”.

Alice Salvatore conferma che Luca Pirondini è il candidato del M5s, nonostante il tribunale abbia accolto il ricorso di Marika Cassimatis e le abbia di fatto concesso l’uso del simbolo: “È chiarissimo, Cassimatis è stata sospesa e la votazione del 14 marzo annullata per motivi tecnici, quindi per il nostro regolamento il candidato è lui”. Smentisce l’ipotesi secondo cui a Grillo non interesserebbe vincere a Genova: “È vero il contrario, gli importa moltissimo partecipare nella sua città, tutto l’impegno che stiamo mettendo per venire a capo di questa vicenda lo dimostra”.

La consigliera regionale, parlando di scissioni, prende di mira anche Cofferati: “Ha una storia che lo smentisce al 100%. Io ero nel 2002 al Circo Massimo quando si manifestava per difendere l’articolo 18, all’epoca era leader della Cgil. Come mai è uscito dal Pd solo dopo i risultati delle primarie in Liguria e non quando si è iniziato a proporre lo scempio del Jobs Act?”. L’ex Pd, oggi in Sinistra Italiana, replica: “Io ho criticato il Jobs Act, è stato commesso un errore. L’ho detto pubblicamente. Speravo di condurre una battaglia all’interno del Pd. Poi sono uscito dal Pd perché le primarie erano state alterate, non solo per la partecipazione del centrodestra ma per atti appurati dalla commissione di garanzia”.

Secondo Cofferati “molte idee che erano della sinistra sono diventate il riferimento di altri. In Francia la Le Pen, che è di estrazione fascista, riesce a intercettare l’area elettorale che un tempo aveva una vocazione progressista se non di sinistra. Tutti però hanno un problema: la coerenza tra valori e politiche. Ho letto la proposta del M5s al governo su lavoro e rappresentanza. La parola diritti non c’è. Scrivete che ripristinerete l’articolo 18 e siate coerenti”. Poi Salvatore legge dal dizionario: “Populismo è un atteggiamento o movimento politico o sociale che tende all’elevamento delle classi più povere senza riferimento a particolari dottrine. Siamo populisti? Sì, e siamo i vostri nemici”.