cronaca

Ai domiciliari insieme a due ufficiali della Capitaneria interdetti del servizio
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Due funzionari del Rina (Registro Navale Italiano) agli arresti domiciliari e due ufficiali della Capitaneria di Porto interdetti dal servizio: sono le misure chieste dalla Procura ed eseguite dalla Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta sulle irregolarità dei certificati per navi e traghetti da parte del Rina. L'inchiesta, condotta dal pm Walter Cotugno e dalla Gdf, è una costola di quella sul crollo della Torre Piloti di Genova (7 maggio 2013, 9 morti) abbattuta dal cargo Jolly Nero. Proprio questa nave avrebbe avuto certificati non in regola. 

Agli arresti domiciliari sono finiti due ingegneri: Marco Benzi e Giorgio Ceroni. Sono stati interdetti dai pubblici uffici il capitano di fregata Marco Noris e il capitano di vascello Antonio Sartorato. Le accuse per tutti sono di falso in atto pubblico.

"In merito ai fatti di oggi, il Rina desidera manifestare piena fiducia nei confronti della Magistratura - si legge nella nota della società - Il RINA ritiene, quindi, del tutto legittimo che la Magistratura attui un’azione di verifica su un’attività rilevante come quella che svolge e, come sempre in questi casi, l’azienda sta collaborando per rendere disponibili all’Autorità Giudiziaria tutte le informazioni che possano essere utili. Il RINA intende ribadire che applica nella propria attività tutta la normativa nazionale ed internazionale vigente ed è dotata dei modelli operativi previsti dal D. Lgs. 231/01".

Sono in totale 35 le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta sulle certificazioni 'facili' per le navi rilasciate dal Rina, tra dipendenti dell'ente certificatore e della Capitaneria di porto di Genova. Al vaglio degli inquirenti anche la documentazione della Norman Atlantic, il traghetto che prese fuoco il 28 dicembre 2014 nel canale di Otranto (9 morti e vari dispersi). Anche in quel caso la certificazione era stata rilasciata dal Rina.

I PM: "GRAVI GUASTI DIVENTATI LIEVI - I due ufficiali della capitaneria di porto, Antonio Sartorato e Marco Noris, per i quali è stata chiesta l'interdizione dai pubblici uffici per un anno, sono accusati di avere qualificato come lievi avarie di alcune navi che in realtà, secondo l'accusa, erano gravi. Si tratta di gravi 'non conformità', secondo l'accusa, per cui le navi andavano fermate e non fatte navigare. Il pm aveva chiesto l'arresto anche di un terzo dirigente del Rina, per il quale il gip Ferdinando Baldini non ha però riscontrato la sussistenza delle accuse tali da giustificarne una misura cautelare. Per gli altri due, gli ingegneri Marco Benzi e Giorgio Ceroni, secondo il gip ci sarebbe invece il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. Per loro il pm aveva chiesto l'arresto, ma il giudice ha ritenuto sufficienti gli arresti domiciliari.