cronaca

Al convegno di Anci per parlare di immigrazione e sicurezza
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Brignole blindata per l'arrivo del ministro dell'interno Marco Minniti, invitato da Anci per discutere dei decreti sicurezza e immigrazione nella sede dell'Agenzia delle Entrate in via Fiume a Genova. L'allerta è scattata per un presidio spontaneo di antagonisti, che si erano dati appuntamento su Facebook alle 17.30 in un gruppo intitolato "Minniti Genova non ti vuole".

L'area dei giardini tra la stazione ferroviaria e via Cadorna è stata  transennat
a e presidiata dai blindati della Polizia. Via Fiume bloccata metà e chiusa al traffico fino alle 18.30, quando tutto è tornato nella norma. Davanti alla stazione solo una ventina di manifestanti in atteggiamento pacifico e nessun disordine. Il ministro era entrato da un ingresso secondario intorno alle 16.15. Qualche disagio al traffico in centro per il presidio pacifico e autorizzato di Cgil, Cisl e Uil sotto la Prefettura, contro i decreti Orlando-Minniti.

"Quando ho chiesto a Natale di lavorare in fretta ai due decreti su sicurezza urbana e immigrazione era stato fatto con una ragione di fondo: quello che è successo oggi a Stoccolma dimostra che c'è un grado di imprevedibilità in questi avvenimenti. Non basta l'intelligence, bisogna fare anche un'opera di controllo - ha detto Minniti - Ho sentito tante argomentazioni, questo è un appuntamento che voglio ripetere, in Liguria e in altre regioni. Noi non lavoriamo contro i sindaci, vogliamo lavorare insieme a loro".

Il ministro ha illustrato i due provvedimenti che puntano a velocizzare le procedure di identificazione e riconoscimento dei possibili rifugiati e l'istituzione di nuovi centri per le espulsioni per coloro che non hanno diritto a restare sul territorio. In platea anche il presidente della Regione Giovanni Toti e il sindaco Marco Doria. A Minniti gli oppositori contestano la circolare che chiede alle questure di tutta Italia di incrementare il numero di espulsioni di immigrati non in regola e di migranti senza permesso.

L'accoglienza "ha un limite nella capacità di integrazione. L'equazione immigrazione-terrorismo è un errore tecnico - ha detto Minniti - ma c'è rapporto tra terrorismo e mancata integrazione. Quello che è successo da Charlie Hebdo in poi "è storia di mancata integrazione. Se quelli che accogliamo non li integriamo abbiamo messo un'ipoteca non positiva sul futuro del nostro Paese".

L'analisi del ministro Minniti sull'immigrazione è stata una "analisi di assoluta qualità.
Minniti è un ministro di buona qualità, il miglior ministro del governo un po' scolorito del governo Gentiloni - ha detto Toti al termine dell'intervento del ministro ma le soluzioni sono ancora lontane. L'accoglienza Sprar ci trova ancora molto contrari, soprattutto se fatta sui numeri che continuano a arrivare. Una vera politica di contrasto, nonostante l'impegno del ministro sulla Libia, non c'è stato così come l'apertura dei centri per il rimpatrio sono una soluzione se integrati in un sistema di controllo di identificazione e di reali espulsioni. Cose che il ministro ha ribadito anche oggi di voler fare ma che ancora sul territorio non si vedono. Mi auguro che alle parole seguano i fatti nel più breve tempo possibile".

"La città metropolitana si trova in grossa difficoltà. Per cercare di dare una mano la città metropolitana aprirà uno sportello per aiutare i sindaci: in questo momento solo 26 comuni su 66 accolgono i migranti, è uno squilibrio che deve essere superato", spiega Cristina Lodi, responsabile migranti per la città metropolitana.

"Non siamo pronti e tantomeno siamo organizzati per grandi flussi.
I numeri a oggi sono sostenibili ma se le proiezioni sono quelle di un'estate 'calda' non credo che saremo organizzati strutturalmente per farvi fronte", aggiunge il segretario di Anci Liguria Pierluigi Vinai. "Non è facile reperire luoghi attrezzati - ha detto Vinai - con i Cas si è qualche volta passati sopra a tutti i requisiti strutturali necessari, ma con il sistema Sprar questo non è giustamente possibile".