Il giudice del tribunale dei minori di Genova ha sospeso la potestà genitoriale al padre ecuadoriano che il 26 febbraio ha cercato di uccidere a coltellate la figlia di dodici anni. La ragazzina, che era arrivata in ospedale in gravi condizioni, è stata formalmente affidata a una comunità per minori del comune di Lavagna, cittadina del levante ligure dove abitava insieme al padre. La madre e altri due fratelli vivono in Ecuador e non possono raggiungerla in Italia per problemi economici. La ragazzina è ancora ricoverata all'ospedale Gaslini dove è seguita da psicologi e assistenti sociali. Appena possibile sarà ascoltata. Il padre, arrestato dalla squadra mobile per tentato omicidio, si trova nel carcere di Marassi: ai poliziotti della squadra mobile e al magistrato ha riferito che aveva perso la testa: avrebbe voluto suicidarsi, dopo aver tentato di uccidere la figlia, perché gli strozzini minacciavano di morte la moglie e gli altri due figli che vivono in Ecuador.
L'uomo in un primo tempo aveva detto che la figlia era stata accoltellata da un marocchino durante una lite in strada. Nei giorni scorsi il suo legale, l'avvocato Fabio Caratola, ha presentato istanza di scarcerazione al Riesame per ottenere la libertà o i domiciliari.
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