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Allenatori protagonisti della stracittadina tra Genoa e Sampdoria
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Per la supremazia cittadina e basta. Il Derby di Genova che andrà in scena sabato prossimo mette in palio tantissimo sul piano locale, poco, a parte la cornice di pubblico quasi unica, a livello nazionale.

Blucerchiati che nel girone di ritorno segnano e fanno punti oltre le aspettative, rossoblù che dopo il colpo di Empoli sono salvi e quindi possono giocare la stracittadina senza preoccupazioni e senza temere ritorsioni anni dopo Boselli. Potrebbe essere un buon match, ma forse non lo sarà perché le tensioni ci saranno eccome.

Giampaolo è l’artefice del rilancio della Samp, ha saputo essere incudine nei momenti piu’ difficili, ma proprio grazie ad un derby, quello vinto all’andata contro pronostico ha costruito una squadra che piace e che segna. Sì sigla soprattutto un bell’attivo sulle eventuali plusvalenze per il presidente Ferrero. A parte Praet, pagato 10 milioni, da Schick a Skriniar in tanti valgono di più e questo è un obiettivo non da poco.

Giampaolo è molto sicuro di se e onestamente ha detto che la sua Samp vuole fare il bis perche a questo appuntamento ci arriva bene. Un po’ come la storia di Quagliarella a secco fino a quando si è tolto da dosso l’incredibile vicenda dello stalker e ora fa gol che è un piacere. Insomma in 19 partite è cambiato lo scenario.

Ora è lui il favorito, però non nei confronti di Juric che non c’è più, ma di un Mandorlini che in quindici giorni ha rivitalizzato un lungodegente a cui quelli che gli stavano intorno, seppur con affetto, avevano messo le mani avanti prenotando un loculo. Mandorlini obiettivamente è stato pure fortunato con due gol praticamente a partite finite con Bologna ed Empoli che hanno portato 4 punti con la firma addirittura di Ntcham che era finito sotto al tappeto di casa come la polvere che si deve nascondere, ma ha pure molto carattere.

Appena arrivato Mandorlini ha beccato una contestazione feroce con sciopero del tifo, la diffidenza nei suoi confronti dai genoani per il passato, è stato nascosto mediaticamente dalla scelta del suo vice Nicolini che ha evitato di venire al Grifone perché sampdoriano, gli è esploso per le mani il caso Pandev e dulcis in fundo il miglior difensore che ha, cioè Izzo, ora gioca con la sigaretta in mano, quella dell’ultima volontà prima dell’esecuzione, avendo sulla testa una richiesta di squalifica di sei anni, peraltro tutta da contestare. Ce ne sarebbe stato abbastanza per dire: vabbè ho capito, ciao. Invece ha resistito e vinto, non succedeva da tre mesi al Genoa.

Mandorlini l’orgoglioso, contro Giampaolo il tessitore.
Ma sì, potrà essere un derby vero e tosto proprio come loro due, i mister della svolta.