Chi nell'attesa direzione provinciale del Partito Democratico si aspettava un epilogo nell'infinita polemica sulle primarie alla Spezia è rimasto deluso: posizioni distanti e nessuna decisione. Chi invece ha puntato su un colpo di scena, questo non è mancato: si è rivisto infatti Lorenzo Forcieri, l'ex presidente del Porto, indagato nell'inchiesta su appalti e favori nell'Autorità Portuale spezzina, ma non più interdetto dai pubblici uffici, ha preso parte alla riunione di via Lunigiana e ha preso la parola chiedendo che i personaggi più in vista nel partito spezzino ci mettano la faccia in queste elezioni comunali: per alcuni è stato un modo per anticipare una sua possibile candidatura a sindaco.
Se decidesse di scendere in campo nonostante l'inchiesta che lo ha travolto e costretto a dimettersi, si tratterebbe di una ulteriore scossa destinata a provocare ulteriori scontri dentro il partito. La sua posizione rispetto al congresso nazionale del Pd resta un'incognit. Al momento non ha svelato da che parte stare: alcuni suoi fedelissimi sarzanesi hanno già lasciato il Pd per seguire Bersani e D'Alema in "articolo uno", a cominciare da Paolo Mione, uno dei legali che lo difende nell'inchiesta sul porto.
Ma secondo alcune voci potrebbe "contarsi" appoggiando praticamente in solitaria Emiliano. Sul fronte primarie invece ancora nessuna decisione: i renziani-paitiani chiedono ancora che si facciano per scegliere il candidato sindaco e sostengono Corrado Mori. Gli orlandiani sostengono la necessità di un accordo condiviso. Insomma nessun passo indietro e ancora tanta confusione.
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