cronaca

Si sospetta che rifornisse un'organizzazione criminale
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È stato condannato a 12 anni Davide Masala, 34 anni, leader genoano della Gradinata Nord, arrestato lo scorso agosto perché trovato in possesso di armi e un elevato quantitativo di droga. Masala era stato fermato dagli agenti della squadra mobile, coordinati dal pm della Dda Federico Manotti mentre cercava di partire per l'America Latina.

In due box che aveva in uso erano stati trovati 26 chili di hashish, 8 di marijuana, 1,1 kg di cocaina, oltre 7 chili di sostanze chimiche simili all'ecstasy e 18 mila euro in banconote false. Nei due garage, però, l'ultrà teneva anche proiettili, due pistole con matricola abrasa e silenziatori. Masala non ha mai detto a cosa servisse l'arsenale e di chi fosse ma oggi, al termine del rito abbreviato, ha iniziato a parlare facendo riferimento a altre ipotetiche persone. "Loro - ha detto in aula - mi hanno detto di tenerle".

Le indagini proseguono per risalire a queste ipotetiche persone indicate da Masala. Il sospetto degli inquirenti è che il tifoso, difeso dagli avvocati Stefano Sambugaro e Davide Paltrinieri, fosse l'armiere di una organizzazione criminale o comunque di un gruppo organizzato. Nel corso delle indagini, gli agenti avevano piazzato le telecamere nei box e alcune volte avevano effettuato sequestri di droga di nascosto per vedere se si tradisse al telefono.