Sono due le ipotesi su cui lavorano gli inquirenti che indagano sull'esplosione avvenuta sabato in un appartamento in via Odessa, a Genova: un guasto alla caldaia o un gesto volontario. Nell'appartamento, di proprietà della diocesi, i vigili del fuoco non sono riusciti a trovare il punto esatto da cui sarebbe partito tutto perché le fiamme hanno distrutto completamente sia la caldaia che il quadro elettrico. Un anno fa, a settembre, nella stessa casa era accaduto un fatto analogo. I pompieri erano intervenuti per una fuga di gas e un principio di incendio: la donna aveva però spiegato che erano stati i figli a causare il rogo mentre giocavano con alcuni fiammiferi. L'esplosione e il rogo potrebbero anche essere stati causati da un guasto all'impianto antincendio.
La donna è ricoverata all'ospedale San Martino, in camera iperbarica a causa delle esalazioni respirate dentro la casa, i figli, invece, sono riusciti a scappare quasi subito e sono stati trasferiti al Gaslini per precauzione. Il pm Francesco Cardona Albini ha disposto il sequestro dell'appartamento per capire cosa sia effettivamente successo.
La donna era rimasta vedova un anno fa quando il marito si era ucciso impiccandosi nel negozio dove lavorava a Molassana. La donna potrebbe dunque non essersi ripresa dalla tragedia fino a tentare un gesto estremo.
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