cronaca

Esasperato dai debiti: "Non so perché l'ho fatto"
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Ha ucciso la moglie esasperato dai problemi economici, poi è andato dai carabinieri e si è costituito. A compiere l'omicidio un uomo di 83 anni, Loreno Ruffini. La moglie, Rosanna Fortunato, ne aveva 79. E' accaduto questa mattina alla Spezia nel quartiere Rebocco, in una palazzina di tre piani in via Raffaele Rossetti, vicino alla ferrovia.

Tutto è successo mentre la coppia stava facendo colazione nella casa dove vive. L'uomo avrebbe usato un pesante tagliere di legno per uccidere la moglie. Sul caso stanno indagano i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo e della Compagnia della Spezia. Sul posto anche il pm di turno, Maurizio Caporuscio. La via è stata transennata per tenere distanti i curiosi.

L'uomo è stato sottoposto a interrogatorio per spiegare i motivi del gesto. Agli inquirenti Ruffini ha detto di aver "perso la lucidità durante la colazione", di essersi alzato, aver preso il tagliere e con quello di aver sferrato un violento colpo sulla testa della moglie. Alla base del gesto, ha detto Ruffini "una profonda crisi maturata per problemi di ordine economico".

'L'ho vista e, non so per quale motivo, l'ho colpita. Le volevo bene", ha detto Ruffini al pm Caporuscio. L'uomo, piccolo imprenditore del settore siderurgico, in stato di fermo per omicidio volontario, è stato ascoltato nella caserma del comando provinciale dei carabinieri. Assistito dall'avvocato Salvatore Lupinacci, ha risposto a tutte le domande.

I debiti uniti alla rinuncia da parte di un cliente di una commessa che avrebbe potuto ripianarli avrebbero innescato una situazione di stress talmente elevata da portare l'uomo a uccidere la moglie. Questa la tesi sostenuta dagli inquirenti. Ruffini, per compensare la situazione economica familiare eseguiva piccoli lavori di artigianato. È stato lo stesso Ruffini a parlarne agli inquirenti, ammettendo di non aver chiuso occhio la notte scorsa per la preoccupazione di non riuscire a ripianare i suoi debiti. Negli ultimi mesi l'uomo ha perso 26 chili. 

"Ho sentito delle urla, poi dopo qualche minuto è arrivata l'ambulanza, ma non credevo fosse accaduta una tragedia simile". Così una donna che abita vicino alla palazzina. Qualche minuto dopo l'aggressione, sul posto è arrivata un'ambulanza, ma per la donna non c'era ormai nulla da fare.

"I rapporti erano buoni, mai uno screzio, li vedevo sempre assieme ed erano affiatati, lui era molto attaccato alla moglie, e alla famiglia. E' una tragedia inspiegabile. Per me Rosanna era come una sorella. Quando ho visto l'ambulanza credevo a un malore, non a una tragedia simile. Vorrei parlare al marito e chiedergli perché". Cosi una vicina di casa e amica di Rosanna Fortunato, la donna uccisa dal marito. "Una donna forte, entusiasta della vita. Non immaginavo che ci fossero problemi", spiega in lacrime la signora.