cronaca

I pompieri hanno tentato invano di salvarlo
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Il giallo del gatto prigioniero nel muraglione comincia con la segnalazione di una signora preoccupata. “Fate qualcosa, per favore, c'è un micino bloccato da dieci giorni in un buco nel terrapieno dell'Istituto Idrografico della Marina, in salita Oregina”.

La segnalazione si arricchisce di particolari: il felino sarebbe abituato a infilarsi negli anfratti di questo muraglione, ma questa volta avrebbe scelto, chissà come ma i gatti sono inmprevedibili, un nascondiglio molto alto. Fattostà, racconta la simpatica amica dei gatti, che la prigionia dell'animale continua da oltre dieci giorni.

Ma come fa a nutrirsi? La signora risponde che sono già venuti i pompieri e che hanno tentato di salvare l'animale ma tutte le volte che la scala si appoggiava al muraglione il gatto alpinista, spaventato, si rintanava, rifiutandio il soccorso per lo spavento. I pompieri, stando al racconto, avrebbero dato da mangiare al felino ma non sarebbero riusciti a convincerlo a desistere da questa vita da eremita.

Il trambusto intorno al muraglione al gatto lo spaventa ancora di più. Qualcuno chiama un gattile e il consiglio che viene elargito è di mettere un piattino di cibo in basso, alla radice del muraglione, nella speranza che il gatto, attirato dall'odore possa provare a scendere dal muro percorrendo la stessa via che ce lo ha portato.

Le signore di salita Oregina si sono mobilitate. Il gatto però non si riesce a identificare. Passerà un'altra notte all'addiaccio o finalmente la sua scelta di isolamento finirà?