Primo contatto, dopo mesi di silenzi e scontri a distanza, tra Andrea Orlando e Raffaella Paita. Ma l’incontro segreto tra i capi corrente spezzini del Pd non ha dato gli esiti sperati.Si aspettava la direzione provinciale per avvicinare posizioni storicamente lontane, ma il Ministro – che poche ore prima era tornato a chiedere in un incontro pubblico una alleanza allargata alla sinistra evitando le primarie - non si è presentato nella sede del partito in via Lunigiana.
Tuttavia nelle ultime giornate si sono fatte più insistenti le voci di un patto tra le correnti che potrebbe anche sancire i nomi dei candidati alla Camera e al Senato alle prossime politiche.
Orlando non dovrebbe trovare ostacoli per una conferma, ma anche Paita punta su Roma: ulteriori scontri potrebbero complicare le rispettive ambizioni. In questo quadro la vittima sacrificale sarebbe Corrado Mori, il paitiano predestinato nella corsa a palazzo civico, non digerito dagli orlandiani.
Ma ammesso e non concesso che i due possano trovare un’intesa resterebbe da superare uno scoglio, per alcuni un’impresa: trovare un candidato unitario, una figura autorevole, capace di raccogliere consensi in un periodo non proprio facile per il partito democratico.
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