cronaca

Mille euro il 'prezzo' del delitto
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Convalida del fermo e misura della custodia nel carcere minorile: lo ha deciso il Gip del Tribunale dei minori di Bologna per il 16enne e il 17enne fermati per l'omicidio di Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, padre e madre del più giovane dei due. Il giudice, dopo l'udienza di convalida, ha così accolto le richieste del Pm Silvia Marzocchi per entrambi, che hanno confessato. I coniugi sono stati uccisi a colpi di scure nella loro casa di Pontelangorino di Codigoro (Ferrara), nella notte tra lunedì e martedì.

Tra gli elementi che hanno portato gli inquirenti alla convinzione che i responsabili dell'omicidio potessero essere il figlio 16enne e l'amico di 17 ci sarebbe stato anche il comportamento dei due, captato da un'intercettazione ambientale nella saletta della caserma dei Carabinieri dove sono stati fatti attendere, per essere sentiti come testimoni nella notte tra martedì e mercoledì. Non è chiaro cosa si siano detti i due complici, che in seguito sono crollati e hanno confessato l'omicidio, ma dall'intercettazione sono emersi atteggiamenti sospetti.

Il 16enne fermato per l'omicidio della madre e del patrigno è "pentito e sconvolto", ha detto l'avvocato Gloria Bacca, nominata difensore d'ufficio del giovane, il quale avrebbe confermato integralmente la confessione. "Non so come la pensano gli investigatori ma per me è una persona che ha gran bisogno di una mano". Trattenuto nel centro di prima accoglienza della struttura minorile del Pratello di Bologna anche l'amico 17enne.

Ottanta euro subito, mille a cose fatte. Termini di un accordo tra ragazzi, stretto per compiere un delitto su commissione. Il più giovane dei due, 16 anni, avrebbe pagato un amico che non ne ha ancora 18 per uccidere la madre e il patrigno, sposati in seconde nozze: Salvatore Vincelli, 59 anni, e Nunzia Di Gianni, 45, massacrati nella loro villetta di Pontelangorino di Codigoro, nella bassa Ferrarese, assassinati nella notte tra il 9 e il 10 gennaio a colpi di ascia in testa.

Dopo aver provato a depistare le indagini, in meno di 24 ore i due sono crollati e hanno confessato: sono stati fermati dai Carabinieri e portati nel carcere minorile di Bologna. L'accusa è duplice omicidio aggravato anche dalla premeditazione. Il movente, come ha detto anche il procuratore di Ferrara Bruno Cherchi, non è ancora del tutto chiaro. Ma sembrerebbe legato ai forti contrasti tra la coppia e il 16enne, probabilmente dovuti anche al rendimento scolastico del giovane (che frequenta la 2/a classe all'Iti di Codigoro), che abitava da solo in una sorta di 'dependance' della villetta.

Ma l'avvocato smentisce: non è stato "per un brutto voto. Il motivo è molto più complesso" ha detto, facendo riferimento a "problemi adolescenziali non trattati con i dovuti modi, da parte di entrambi. Sia dai genitori, che da lui stesso e anche da parte della società".