L'area anarchica genovese è in fermento e potrebbe tornare a colpire, dopo l'attentato alla caserma dei carabinieri in costruzione a Rivarolo dello scorso 11 dicembre. L'allarme tra le forze dell'ordine è scattato qualche giorno fa dopo l'affissione nei vicoli del centro storico genovese di volantini e adesivi di solidarietà ai detenuti dell'operazione Scripta Manent (che ha portato all'arresto di sette anarchici ritenuti responsabili di diversi attentati a giornalisti, politici e forze dell'ordine) e dell'anarchico genovese condannato a 14 mesi per uno scritto pubblicato in rete in cui criticava quanti avevano preso le distanze dall'attentato al manager di Ansaldo nucleare Roberto Adinolfi, gambizzato davanti casa il 7 maggio 2012.
"E' una realtà in fermento - spiega una qualificata fonte investigativa - e lo dimostrano i recenti attentati a Genova (quello alla caserma e alla macchina del dipendente dell'Eni). Collegabile all'attentato alla caserma dei carabinieri di Bologna, ma scollegato da quello di capodanno a Firenze. Ci sono 'moventi' diversi, obiettivi diversi per questo riteniamo che non ci sia alcun collegamento".
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