
Le motivazioni che hanno portato allo sciopero possono essere lette all'interno di una nota recapitata ai vertici aziendali, che recita: “E’ la prima volta nella storia delle relazioni sindacali che Tim decide di rescindere un contratto integrativo. Questa politica aziendale non solo ridurrà i diritti normativi acquisiti e le retribuzioni ma porterà con sé anche demansionamenti”.
Secondo l'azienda l’obiettivo sarebbe ridurre i costi, tuttavia i manifestanti hanno calcolato che gli 1,6 miliardi di euro risparmiati con questa operazione sarebbero totalmente a carico dei dipendenti.
Per questo motivo i lavoratori hanno indetto due iniziative di sciopero, la seconda delle quali si terrà mercoledì 30 novembre.
IL COMMENTO
Il futuro della nostra lingua scritto nel tema della maturità
Palazzo ex Rinascente a Piccapietra: meglio un museo o un nuovo autosilos?