C'è "un popolo che non è oggetto dei riflettori, che non va sulle prime pagine, che resta spesso quasi sempre invisibile" e "a questo popolo va la nostra ammirazione" perché "siete voi che mandate avanti il mondo". Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nell'omelia che ha pronunciato nel pomeriggio nella cattedrale di San Lorenzo, durante la messa di chiusura del Giubileo della Misericordia. "Se andiamo oltre a ciò che ci viene rappresentato e che ci porta a pensare che tutto è oscuro, corrotto e malvagio - ha detto il porporato - allora scopriamo, specialmente in questo anno giubilare, anime buone che vivono con semplicità ed eroismo gli impegni quotidiani, i propri malati, l'educazione dei figli, l'incertezza del lavoro, le ristrettezze economiche". Sono "persone che tirano i giorni con dignità e forza, con l'animo di chi fa solo il proprio dovere senza pose", ha detto il card. Bagnasco.
In questo anno giubilare, "abbiamo visto il bisogno di essere guardati con amore" perché "abbiamo bisogno di essere visti da qualcuno in questo mondo che va di fretta e che vede solamente chi conta, chi ha potere, chi ha denaro, chi è prepotente e sembra che non esista altro", ha sottolineato il card. Bagnasco.
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