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Il consigliere di Rete a Sinistra: "La politica vuole chiamarsi fuori"
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"Un brutto disegno di legge, ispirato unicamente da presupposti politici; non c’è traccia di un reale riassetto della protezione civile sul territorio". Così il consigliere regionale Gianni Pastorino di Rete a Sinistra boccia la riorganizzazione di protezione civile che venerdì sarà votata in consiglio regionale.  

"Da tempo assistiamo a continue 'riorganizzazioni' di enti e servizi pubblici, sia a livello centrale sia locale, cui corrispondono in realtà soltanto tagli che pregiudicano l’efficienza. Anzi, col pretesto dell’iniziativa'a costo zero', il più delle volte si attribuiscono al personale ulteriori competenze, senza però provvedere a nuove assunzioni, a investimenti tecnologici e alla necessaria formazione continua".

"Ma il caso specifico della Protezione Civile è anche peggiore; perché il progetto sembra partire da quanto accaduto in questi mesi all’ex assessore della giunta precedente – sottolinea Pastorino riferendosi a Raffaella Paita - Anzitutto, quindi, c’è tutta la preoccupazione della classe politica di scaricare le possibili responsabilità sugli organi tecnici. Insomma, fanno una legge per chiamarsi fuori, a priori, da qualsiasi problema in caso di calamità e alluvioni". 

Insomma, per Pastorino si tratterebbe di un "macigno". E non solo per l'idea di attribuire ad Arpal la responsabilità totale delle allerte meteo. "Il centrodestra propaganda l’attivazione di servizi H24, ma nessuno ha predisposto la necessaria copertura di personale. Teniamo presente che già oggi i lavoratori sono sottoposti a turni molto intensi, al limite della normativa contrattuale. Questo è un ddl che preoccupa sul serio e che potrebbe avere conseguenze devastanti".