
Quella di Ivan Juric è una squadra solida soprattutto dal vista caratteriale. È un gruppo unito e questo lavoro parte addirittura dall’anno scorso nelle difficoltà superate. Giocatori come Perin, Burdisso, Izzo, Rincon, Rigoni, Laxalt e da questa stagione Veloso sono di spessore tecnico e agonistico ormai assodato. Si sono aggiunti altri acquisti di stessa tempra che fa del Grifone una formazione, sulla carta, proprio da derby.
Poi c’è il gioco: pure in dieci o in nove il Genoa ha sempre giocato al pallone, non si è mai rifugiato con rinvii alla viva il parroco. Segno che la formazione di Juric crede davvero in quello che fa. L’unico limite è arrivato dalla foga che gli arbitri, spesso a torto, hanno scambiato per cattiveria ed invece è un sistematico pressing a tutto campo che i rossoblù fanno perché fino ad ora sostenuti da una condizione atletica straordinaria.
Il ritmo elevato tenuto per tutti i novanta minuti è un altro aspetto che può essere determinante. E poi è dal gennaio scorso che il Genoa tiene una media punta non da zone basse, segno che c’è continuità e Juric ha aggiunto del suo migliorando chiaramente l’aspetto difensivo e i numeri lo dimostrano.
Certo, c’è ad oggi una emergenza offensiva che preoccupa i tifosi ma Pandev è dato in forma e Simeone ha la faccia buona e chissà che in panchina non spunti magari Ocampos. Niente di facile, sia chiaro, ma il Genoa ha molte certezze dalla sua.
IL COMMENTO
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