La stazione di Lavagna fungeva da vero e proprio centro di compravendita dell'hashish, mentre i vicini giardinetti pubblici erano il magazzino. Un'operazione, quella della Guardia di Finanza di Chiavari, durata quasi un anno con filmati, pedimenti e intercettazioni telefoniche, e battezzata 'Pollicino' proprio perché gli spacciatori disseminavano le confezioni lontano da casa. Il bilancio finale è di cinque pusher tunisini arrestati e un chilo e mezzo di hashish sequestrato. Due i filoni dello spaccio: uno gestito dallo spacciatore più anziano, un cinquantenne già ai domiciliari per lo stesso reato, quasi in solitaria; l'altro dal figlio 30enne con altri tre arrestati, uno di questi era il grossista con base a Genova.
Quasi ogni mattina il capo della banda andava ai giardini, prendeva la droga prelevando la droga già smistata in dosi pronte per la vendita e nascosta dietro siepi e panchine, poi via verso la stazione, dove avvenivano le consegne ai clienti. Nel tragitto, intanto, piazzava altri pacchetti in cabine elettriche, siepi e nicchie nei muri. Una volta ottenuto il pagamento andava a prendere la merce e la consegnava nel mezzo della stazione o nei bagni.
Già a marzo le indagini avevano permesso di sequestrare un chilo di hahish e arrestare uno dei corrieri. Identificati anche 50 clienti della zona, spesso giovanissimi.
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