Parte da Genova il grido di allarme per l'attività dei convitti scolastici italiani. "Da anni gli istituti educativi statali italiani, conosciuti come convitti, sono come invisibili per il ministero dell'Istruzione - dice Paolo Cortigiani, rettore del convitto 'Colombo' di Genova - Il ministero ha congelato gli organici da cinque anni e si sono create grandi difficoltà e iniquità in tutto il Paese". Continua il rettore: "A Genova abbiamo gravi carenze di educatori, perché siamo cresciuti parecchio come studenti e addirittura quest'anno siamo stati costretti a rifiutare 18 iscrizioni residenziali, penalizzando così 18 studenti di nautico e liceo musicale che provenivano da fuori Liguria. Altri convitti che hanno diminuito gli iscritti, hanno personale in esubero: occorre rivedere tutto".
"La normativa sull'autonomia non è mai stata estesa ai convitti - prosegue Cortigiani -. Aspettiamo da 16 anni il regolamento attuativo. Alcuni convitti in Italia hanno esuberi di educatori, altri sono in gravissima sofferenza come noi". A Genova il 'Colombo' ospita circa 360 studenti fino alle 5 del pomeriggio, mentre sono 81 gli studenti residenziali (colazione, pranzo, cena e pernottamento).
Gli educatori sono 19, grazie ad una deroga annuale della direzione scolastica ligure, ma per il ministero i posti assegnati a Genova sarebbero 17. "Se non fosse per la disponibilità della direzione regionale avremmo già chiuso, ma quest'anno, tra pensionamenti e tagli, partiamo con un organico di educatori ridottissimo e gravi disagi per gli studenti - continua il rettore del 'Colombo' -. Il ministero deve intervenire e sbloccare una situazione nazionale che è diventata insostenibile".
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