
In questo caso, la richiesta di dimissioni si riferisce al duro attacco sferrato, in una riunione di maggioranza, proprio da De Bonis, nei confronti del sindaco accusato di aver partecipato a un incontro con il nuovo presidente della società pubblica "Rivieracqua", Massimo Donzella, senza essere stato interpellato come assessore all'Ambiente.
Sembra, dunque, giunto al termine il "matrimonio" tra Capacci e il Partito Democratico. E la richiesta di dimissioni dei due assessori è soltanto l'apice di una serie di attriti relativi alla gestione della vita amministrativa. C'è già chi, sottovoce, afferma che la crisi politica dovrebbe acuirsi subito dopo il raduno di Vele d'Epoca (che terminerà domenica prossima). Qualcun altro azzarda pure che questa amministrazione - insediatasi nel giugno del 2013 e in scadenza nel giugno del 2018 - non arriverà a fine anno.
Eletto con la lista civica Imperia Cambia, Carlo Capacci è successivamente uscito dal suo raggruppamento, finendo nel gruppo misto, assieme all'ex grillino Antonio Russo e ai quattro dissidenti delle liste Imperia Cambia e Laboratorio per Imperia. Attualmente è appoggiato dal gruppo misto, dalla lista Azione Civica di centrodestra (composta da alcuni dissidenti dell'ex Pdl) e dalla lista civica Imperia di tutti Imperia per tutti (riconducibile ai socialisti).
IL COMMENTO
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