Appena comparsa l'ingombrante novità, la Regione ha precisato "Noi non lo abbiamo autorizzato". Il presidente Toti non ha gradito il pannello sulla facciata impacchettata del palazzo dove hanno sede gli uffici amministrativi, che però è proprietà di Unipol. "Quella pubblicità urta il senso estetico, provvederemo nelle adeguate sedi per la sua immediata rimozione".
E invece ecco la replica di Palazzo Tursi: "La richiesta è pervenuta agli uffici comunali da parte di una società di pubblicità con il necessario benestare della proprietà. La domanda di autorizzazione è stata esaminata sotto il profilo delle norme e dei regolamenti e giudicata regolare. La Sovrintendenza ha rilasciato a sua volta il nulla osta".
Toti non si è mai detto contrario a usare la facciata per finalità pubblicitarie e promozionali. Era stato, però, proprio il Comune a bloccare l'idea del maxischermo luminoso lanciata dalla Regione a inizio estate. Incompatibile col codice della strada, diceva Tursi, e poi spegnere la fontana sarebbe stato un danno per il turismo. Invece, il megaspot alla multinazionale hi-tech nel salotto della città sta bene così.
In serata Toti ha controreplicato su Facebook: "Il maxischermo per la promozione turistica in piazza De Ferrari no, la pubblicità di un cellulare sì? Menomale che è il Comune di Genova!". Mercoledì prossimo ci sarà un incontro con la proprietà dell'edificio, il gruppo Unipol. In quella occasione esponenti della Giunta regionale cercheranno di trovare un accordo per avere una pubblicità, sempre della Samsung, ma che in qualche modo richiami anche le bellezze della Liguria.
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