Tradimento e delusione. Sono questi i termini più usati dalle cinque persone tra commercianti e residenti della palazzina demaniale di via XX Settembre dove dovrebbe aprirsi una casa di accoglienza per tre famiglie di profughi per descrivere il loro stato d'animo e ribadire il 'no' a questo progetto.
"Confidiamo che ci possa essere dialogo per evitare questa assurda decisione, altrimenti la protesta andrà avanti. Prima di entrare nel merito dell'idoneità della location entriamo nel merito di come si è fatta questa scelta cioè senza consultare i cittadini", ha precisato un commerciante del mercato orientale situato proprio vicino al nuovo centro.
"Ci sentiamo traditi perché hanno fatto le cose di nascosto" ha detto Raffaele Iaccovino, che ha il negozio proprio sotto il civico 11 di via XX Settembre. Anche lui, che è uno dei rappresentanti del Civ (i Centri integrati di via, le associazioni tra commercianti), aveva firmato i 'patti di area' che sulla carta avrebbero permesso una concertazione sulle scelte. Accordi che, dicono, sono stati disattesi. "Quando abbiamo firmato il patto con la Regione Liguria speravamo di avere la possibilità di una collaborazione con gli enti per cercare di rivitalizzare quest'area dopo l'alluvione".
A far discutere non è solo il metodo ma anche il merito, ovvero una collocazione "assolutamente sbagliata" come spiega Giulio Sanson, titolare di un b&b all'interno del palazzo. Protestano in molti per l'applicazione di quella 'accoglienza diffusa' voluta dal Governo: in Liguria protestano anche i piccoli Comuni che non possono veder applicata la proporzione 3x1000 visto che mille residenti non ce l'hanno.
Intanto alcuni migranti con gli operai della municipalizzata Aster si sono impegnati a rimettere a nuovo le cancellate di piazzale Kennedy in previsione dell' arrivo dei fedeli per l'assemblea generale della Cei. Una attività volontaria e, come ha detto l'assessore comunale Crivello, "l'ulteriore dimostrazione che i migranti sono una risorsa".
cronaca
Migranti in via XX Settembre, la protesta: "Uno scandalo, nessuno ci ha ascoltato"
Residenti e commercianti in strada contro la decisione
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