cronaca

Per il cardinale "la persecuzione oggi ha assunto molte forme"
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"Il martire non è colui che perde la vita nel tentativo di toglierla ad altri, ma colui che offre la sua vita perché altri l'abbiano". Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nell'omelia pronunciata questa mattina durante la messa celebrata in occasione della solennità di San Lorenzo, patrono della cattedrale di Genova.

"La festa di san Lorenzo ci porta a meditare sul martirio, che è il dono della vita a causa della fede - ha detto il cardinale - Il Vangelo ascoltato lo ricorda: se il chicco di grano muore, produce molto frutto, e i frutti veri sono vita non morte. La vita umana è sacra perché viene da Dio, pertanto va sempre rispettata e nessuno la può togliere a sé o agli altri".

"Il cristianesimo potrà essere ridotto in visibile minoranza, ma non potrà mai essere cancellato". Ricordando il martirio del diacono Lorenzo e la figura dell'imperatore Valeriano, il porporato ha affermato che "la persecuzione oggi ha assunto molte forme: mentre continuano quelle classiche, che conosciamo da una storia che si credeva lontana, oggi si aggiungono forme raffinate ma non meno crudeli, legalizzate ma non meno ingiuste".

"Il nostro vecchio occidente - ha proseguito Bagnasco - ne è esperto, malato com'è delle proprie fallimentari ideologie: il continente dei diritti sempre più discrimina il cristianesimo, dimenticando che la razza umana è una razza religiosa". Ma, ha proseguito, "nessun potente della terra potrà possedere per sempre il cuore dell'uomo attraverso la propaganda delle menzogne, con promesse truccate, democrazie apparenti". Per questo, ha aggiunto: "Nessuno s'illuda: il cristianesimo potrà essere ridotto in visibile minoranza, ma non potrà mai essere cancellato, perché il Signore ha detto "non temete, io sono con voi fino alla fine del mondo", e perché l'animo umano è fatto per Dio. E questo è più forte di tutte le persecuzioni e di tutte le falsità che oggi circolano velocemente nell'aria".

Nel corso della messa il cardinale ha poi affermato che i popoli europei "sentono pesante ed arrogante" l'Unione Europea. "Oggi - ha detto - in nome di valori come l'uguaglianza, la tolleranza, i diritti, si pretende di emarginare il cristianesimo, e si vuole creare un ordine mondiale senza Dio, dove le diversità da una parte vengono esaltate e dall'altra vengono schiacciate. Ciò vale per i cittadini del continente europeo e vale per i popoli e le Nazioni".

"Ma - ha aggiunto Bagnasco - se guardiamo i risultati, dobbiamo concludere che si è partiti con buone intenzioni ma con decisioni sbagliate. La volontà prepotente di omologare, di voler condizionare le visioni profonde della vita e dei comportamenti, il sistematico azzeramento delle identità culturali, assomigliano non ad un cammino rispettoso verso un' Unione Europea armonica e solidale, certamente necessaria, ma piuttosto verso una dannosa rifondazione continentale che i popoli sentono pesante e arrogante, dove il cristianesimo viene considerato divisivo perché non si prostra agli imperatori di turno". Inoltre, ha aggiunto il porporato, "la storia attesta che quando i potenti si concentrano sulla propria sopravvivenza per ambizioni personali, e rinunciano alla res publica, è l'ora della decadenza".