
Soprattutto una volta arrivato al Blocco 11, il cosidetto "blocco della morte", dove si trova la cella di San Massimiliano Kolbe, si è seduto su una panchina a mani giunte, con il capo chino e gli occhi chiusi per diversi minuti a pregare. Successivamente ha incontrato e si è intrattenuto con 25 sopravvissuti della Shoah.
IL COMMENTO
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