cronaca

Risultato di un indagine delle fiamme gialle durata due mesi
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Ennesima storia dei "furbetti" del cartellino, in questo caso il protagonista è un maresciallo di 61 anni dei vigili urbani di Pescara che invece di indossare la divisa e occuparsi di controllo ambientale, una volta timbrato il cartellino andava a spasso per il lungomare, a pescare con gli amici opppure a giocare ai videopoker.


Scoperto dalle Fiamme Gialle dopo due mesi di pedinamento, infatti risultava in servizio dal lunedì al sabato ma in realtà non lavorava percependo uno stipendio di 1600 euro al mese.
Il maresciallo della polizia municipale è finito agli arresti domiciliari ed è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare dal tribunale di Chieti contestandogli il reato di truffa pluriaggravata, commessa in danno di ente pubblico e abuso di potere e violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione.

Oltretutto non timbrava il cartellino nella sede del Comando di Polizia Municipale ma in altre strutture comunali.