economia

Calano le vendite di macchinari e prodotti petroliferi. Positive quelle di alimentari e prodotti chimici
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L'export ligure inizia l'anno in frenata: diminuiscono le vendite nei Paesi extra Ue e quelle dei prodotti manifatturieri che da soli rappresentano quasi il 90% del valore delle esportazioni. Secondo Unioncamere Liguria, nei primi 3 mesi del 2016 le vendite della Liguria sui mercati esteri sono scese del 12,3% rispetto allo stesso periodo del 2015 (il dato nazionale è in tenuta).

Su un totale di 1.494 milioni di export, circa la metà, 754 mln, si è diretto verso Paesi extracomunitari (-21,8%), sono stabili le vendite verso l'Ue, grazie a Germania (primo mercato Ue della Liguria con quota del 12%), Francia e Spagna. Il manifatturiero (1.326.599.990 euro di esportazioni su un totale di 1.493.981.034) ha segnato -13,2%, ma è positiva la performance degli alimentari (+9,2% l'export complessivo, +4,9% verso Paesi extra Ue) e dei prodotti chimici. Calano le vendite di macchinari (-30%) e i prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (-27,3% l'export totale; -35,4% verso Paesi extra Ue).

Per quanto riguarda i mercati, in quelli al di fuori dell'Unione europea il volume maggiore di vendite si è riversato verso gli Stati Uniti, che hanno acquistato soprattutto prodotti chimici e alimentari, a testimonianza del successo del mangiare italiano e in questo caso ligure. Seguono gli Emirati arabi (macchinari e apparecchiature) e la Cina per i prodotti chimici.

La contrazione dell'export ha toccato particolarmente Genova, con un -20% complessivo che scende al -31,1% considerando solo le vendite verso i Paesi extra Ue. Comunque vanno bene gli alimentari mentre calano le apparecchiature. Savona aumenta invece le esportazioni dello 0,8% con le vendite fuori dai confini Ue a +14,5%. L'export della Spezia cala del 7,8% complessivo, ma salgono del 10% le vendite verso i paesi comunitari. (ANSA).