cultura

Legge Bray, nuova crisi dietro l'angolo
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"Gli stipendi di giugno saranno pagati la prossima settimana". Il sovrintendente del Carlo Felice, Maurizio Roi, rassicura sulla situazione del Teatro genovese che rischia una nuova crisi a causa, lascia intendere, i ritardi della burocrazia romana.

Come è noto, il Carlo Felice ha aderito alla legge Bray,
portando a compimento nei tempi previsti la documentazione per accedere ai fondi straordinari messi a disposizione dal Ministero per le Fondazioni in stato di crisi. I 13 milioni attesi però non sono ancora arrivati. Il Carlo Felice quest'anno ha aumentato gli incassi (circa 1 milione e trecentomila euro) e grazie a queste entrate ha potuto far fronte al pagamento dei dipendenti.

Gli stipendi finora sono arrivati ogni mese anche se spesso con qualche ritardo. A giugno non ci saranno novità, ma il nodo sarà luglio. Al momento non ci sono fondi: "Spero che la situazione si sblocchi - dice il sovrintendente - ci stiamo lavorando". Intanto i sindacati hanno chiesto di incontrare il presidente della Fondazione, il sindaco Marco Doria.

L'incontro avrà luogo nei prossimi giorni. Il Comune ha stanziato una somma straordinaria, 1,7 milioni, per la ristrutturazione della macchina scenica e, insieme alla Region,e ha provveduto anche a trasferire alla Fondazione immobili allo scopo di dotare la Fondazione stessa di un patrimonio più solido. Il rischio è che i fondi della legge Bray, quando arriveranno, serviranno solo a ripianare debiti e il futuro rimarrà incerto.