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Attesa per la votazione sul preventivo 2016. Ieri seduta infuocata, liti in maggioranza
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Trattative, ansia, riunioni infuocate. L'approvazione del bilancio in Comune a Genova è una strada ripida e piena di ostacoli. La prima giornata della maratona in Consiglio dedicata al previsionale 2016-2018 si è arenata nella riunione della maggioranza, con tensione alle stelle tra gli stessi sostenitori della giunta. I voti certi sono solo 17, ma per stare tranquilli ne servono 21. Oggi, dalle 9 in poi, il rush finale. Il bilancio va approvato, o per Doria la crisi diventerà ingestibile.

14.40 - Approvato il bilancio comunale con 19 sì, 15 no e 2 astenuti (Caratozzolo e Vassallo). A sorpresa il consigliere Grillo ha votato sì anziché astenersi, come invece aveva annunciato. 

14.20 -
Sono ripresi da qualche minuto i lavori in Consiglio. Il consigliere Alessio Piana (Lega Nord) si rivolge al sindaco: "Da queste giornate ne esce davvero male. Capita di sentir dire che Doria è una persona fuori dagli schemi. Credo che invece continui a perpetrare i peggiori costumi che allontanano la gente dalle istituzioni".

13.40 -
Il Consiglio non riesce a mettersi d'accordo neanche sulla pausa. Dopo alcuni minuti di scottanti trattative, in cui Putti propone pure una conferenza dei capigruppo per decidere, Guerello stabilisce che si riprende alle 14. 

13.00 -
Proseguono ancora le votazioni sugli emendamenti in Consiglio. Qualche momento di concitazione tra Paolo Putti (M5s) e altri consiglieri.

12.30 -
A rendersi conto della situazione c'è anche Alessandro Terrile, segretario provinciale del Pd: "La tensione? È giustificata, anche se urla e strepiti vanno evitati. In serata contiamo di approvare il bilancio". Doria ricandidato? "È una riflessione che deve fare lui, evitando i mercati delle vacche. Se si fa chiarezza si fa anche capire ai cittadini che il commissariamento sarebbe una sciagura, perché non porterebbe a termine una visione di città che abbiamo portato avanti nonostante i tagli imposti dal Governo".

12.15 -
Contrordine da parte del presidente Guerello: si andrà avanti coi lavori perché non è stato raggiunto un accordo sulla pausa. Iniziano quindi i voti sui singoli emendamenti.

12.05
- I lavori dovrebbero fermarsi per poi riprendere alle 13.30, come ha riferito il presidente del Consiglio Giorgio Guerello al termine della conferenza dei capigruppo.

12.00 - "Dalle prime votazioni sugli ordini del giorno è emerso che la maggioranza potrà contare su 17-18 voti, frutto di una vergognosa e spudorata contrattazione. È venuto fuori un lato del sindaco sconosciuto. Si diceva che è una brava persona, invece secondo me c'è un'altra verità, quella di un amministratore ancorato alla poltrona, pronto ad ogni tipo di compromesso". È la dura accusa di Alessio Piana, capogruppo della Lega Nord, subito dopo la prima parte dei lavori in Consiglio. "Avrei preferito far cadere l'amministrazione a febbraio e andare al voto, io non credo nei commissari prefettizi"

11.50 -
Passati in rassegna tutti i 134 ordini del giorno, il Consiglio sospende i lavori. Breve conferenza dei capigruppo, poi pausa.

11.45 -
La situazione genovese vive un curioso parallelismo con Savona. Perché nella città della Torretta il Consiglio si riunirà lunedì 23 per approvare il bilancio, ultimo giorno utile nei termini di legge. In caso di scivolone arriverebbe un commissario "ad acta" al posto del sindaco Berruti, anche se rimarrebbe solo pochi giorni alla guida, perché il 5 giugno si va alle urne. A ricordarlo a Primocanale è Andrea Melis, savonese, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle.

11.15 -
Continuano le votazioni degli ordini del giorno, arrivate ormai agli sgoccioli. Nel frattempo i consiglieri si muovono, parlano tra loro e coi membri della Giunta. Il prossimo passo saranno le dichiarazioni di voto sugli emendamenti. 

10.45 -
"Doria dovrebbe confrontarsi con la sua maggioranza, chiedendo anche a chi ne è uscito di prendersi la responsabilità del governo di questa città. Mi auguro uno scatto d'orgoglio da parte di questi consiglieri, anche perché la strada del commissario non è facile come sembra", commenta Gianni Pastorino, consigliere regionale di Rete a Sinistra. Il Consiglio è ripreso con la votazione degli ordini del giorno, che in totale sono 134.

10.30 -
"Abbiamo assistito a uno spettacolo che Genova non merita. Ci sono state urla, piazzate in pubblico, comportamenti inammissibili. Un mercanteggiare continuo, vedremo se porterà all'approvazione del bilancio", riferisce Matteo Campora (Pdl). "Due voti in più sul bilancio non laveranno questo atteggiamento del sindaco, che le ha provate tutte con mezzi politici da Prima Repubblica", prosegue. Nel frattempo c'è stata un'altra sospensione del Consiglio per valutare altri accorpamenti

10.15 -
"Non è possibile che il Consiglio comunale diventi un maleodorante suq mediorientale dove si svolgono le più becere contrattazioni, a partire dal sindaco. Continuare con questa giunta sgangherata vuol dire fare il male di questa città. Meglio dimettersi, piuttosto che il mercato delle vacche è più dignitoso per Genova un commissario". È l'attacco di Gianni Plinio, vice coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, mentre in Sala Rossa a Tursi riprendono i lavori con la votazione degli ordini del giorno. 

10.00 -
Fino alle 12.30 sarà in aula, poi sarà impegnato in università. Enrico Musso, durante la pausa del Consiglio, ripete: "Confermo quanto ho detto all'inizio, questo bilancio non ci va bene né nell'impianto generale né nelle singole determinazioni". Anzalone, intanto, smentisce le voci che lo danno come successore di Boero in cambio di voti per Doria: "In questi momenti c'è massima correttezza, poi vedremo se ci sarà spazio per recuperare il mondo dello sport, che chiede maggiore attenzione, come si vede dal piano triennale. Prima vedremo cosa succederà oggi. Un posto in giunta a fine mandato? Lo rifiuterei". Il bilancio? "Se i miei documenti dovessero essere accolti, voterò a favore".

9.45 -
"Con molta soddisfazione noto che i miei ordini del giorno sono stati tutti accolti. In passato si tendeva a respingerli", commenta Guido Grillo (Pdl), che ne ha presentati ben 66. Quindi come voterà sul bilancio? "Il Pd in questi anni si è spaccato. Il mio voto di astensione vuole essere un messaggio al Pd: hanno sostenuto questa giunta, la sostengano fino alla fine. Ma con molta lealtà non posso non tenere conto che i miei documenti sono stati accolti". Nel frattempo Paolo Gozzi (Percorso Comune) appare sicuro: "Il mio voto non sarà favorevole a questa delibera. Ma io non faccio calcoli, non sono adatto. Non si cambia idea in poche ore, io voto contro".

9.30 -
Dissapori ieri tra Cristina Lodi e il capogruppo Simone Farello (Pd): "Sono stata attaccata in maniera inaccettabile, in maniera anche più violenta perché donna. Sono atti che hanno una valenza politica e personale". Battibecchi su un emendamento presentato dalla Lodi, che è stato a sua volta subemendato. Nel frattempo il presidente Guerello ha sospeso i lavori per regolarizzare la mancata notifica delle modifiche ai documenti ritenuti ammissibili dalla Giunta. "Sono allo studio accorpamenti per accelerare le votazioni. I tempi dipendono dal fatto che i consiglieri accettino o meno le mie proposte. Sarà importante mantenere la calma e il buon senso", ha detto nel giardino di Palazzo Tursi. 

9.15
- Sarà una lunga giornata, secondo Stefano Balleari (Fratelli d'Italia): "Abbiamo decine e decine di ordini del giorno ed emendamenti da discutere, poi verranno le dichiarazioni di voto e infine il voto. Probabilmente si andrà oltre le 17".

9.00 -
Con 30 consiglieri presenti (molti dei quali arrivati sul filo di lana) inizia la seduta del Consiglio. Anche il sindaco Doria è presente al suo banco. L'assessore Miceli intanto comunica quali ordini del giorno verranno discussi. 

LE TRATTATIVE - Dialogo serrato tra la Giunta e in particolare i gruppi Percorso Comune e Progresso Ligure per cercare di recuperare la fiducia di almeno alcuni consiglieri. Per accaparrarsi i voti necessari si vociferavano nuove distribuzioni di poltrone da parte di Doria. I rumors in Sala Rossa davano Stefano Anzalone, consigliere del Gruppo Misto, come nuovo assessore allo sport al posto di Pino Boero. La maggioranza si è affrettata a smentire.

Addirittura sembra che sia stata offerta a Enrico Musso una posizione in porto, da lui rifiutata. Ma persino il capogruppo Pd Simone Farello in alcuni momenti di frizione con il sindaco Marco Doria a margine della seduta ha minacciato di votare 'no'. Farello avrebbe criticato in modo particolare alcune nomine per la società Fsu con cui i Comuni di Torino e Genova controllano Iren. 

I VOTI MANCANTI - La metafora del Calvario, spesso usata per definire la crisi politica a Palazzo Tursi, è più che mai calzante per il primo cittadino. Stavolta si entra nel vivo dei conti. Quelli del previsionale 2016, certo, ma anche quelli della maggioranza. Perché allo scacchiere del marchese mancheranno di sicuro altre due pedine: Franco De Benedictis e Salvatore Mazzei, consiglieri del gruppo Conservatori e Riformisti, che hanno già annunciato il loro "no" al previsionale del 2016. In compenso, sono in gioco i voti dei tre ex Pd di Percorso Comune che tributano a Doria una lealtà a intermittenza: Gozzi, Vassallo e Caratozzolo.