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"Noi chiediamo solo di giocare con dignità"
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Tra le voci critiche sulla gestione societaria della Sampdoria, culminata in una rocambolesca salvezza, c'è anche quella di Antonio Benvenuti, console della Culmv, la compagnia unica dei portuali.

Di chi è la colpa di questa stagione fallimentare della Sampdoria?


"La colpa è di tutti. Nella squadra non c’è di identità e di carattere. Io posso accettare di combattere per la salvezza, magari sapendolo a inizio anno. Allora però si corre, si picchia, si gioca e si mette la grinta. I nostri giocatori hanno tanta buona tecnica ma non corrono mai. E poi pagano con le brutte figure, e non solo nel derby. Io vorrei che ci fosse un presidente che facesse un programma di lavoro: ci salviamo per tre anni o miglioriamo anno per anno. Oppure che dicesse che l’obiettivo è la salvezza, stare in serie A. L’ambiguità e l’estemporaneità non servono. A me il gioco interessa, ma giocare col tiki-taka e poi rischiare di andare in B non va bene. Per giocare un po’ meglio ci vuole più identità e corsa".

Al presidente Ferrero quindi imputa mancanza di chiarezza?

"Ferrero è un estemporaneo. Come si dice: i gatti, che siano di qualsiasi colore, basta che prendano i topi. Non c’è bisogno di presidenti con particolare aplomb: ci sono presidenti particolari che hanno ottenuto risultati. A mio avviso è la società che manca di identità. Se poi non ce la si fa, si può vendere, senza titare troppo il prezzo. Se uno vuole mollare sa come fare. In settimana nella sala chiamata del porto ci sarà un’assemblea dei tifosi dove verrà fuori tutto il nostro malessere. Noi vorremmo che ci fossero le suddette caratteristiche nei giocatori, nella società e nell’allenatore. Montella può anche avere un modulo in testa, ma se vede che non funziona può anche cambiarlo. Si può anche giocare male, ma basta fare un punto in più degli altri. Al momento non c’è nulla di tutto ciò. Io rifaccio l’abbonamento a scatola chiusa ma vorrei sapere cosa pensa la società".

Cosa c’entra Ferrero con la Sampdoria, perché proprio lui?

"Penso che fosse un modo per uscire da parte di Garrone, io non penso a vendette trasversali. Indubbiamente andava ponderata meglio la cosa, perché quest’anno la scelta non ha prodotto risultati. Che sia la persona giusta? Vediamo, ma al momento non so come stia lavorando né se esistono acquirenti, e, se esistono, che si facciano avanti con delle proposte concrete. Nessuno pensa di vincere scudetti, andare in Uefa o arrivare quarti. Noi chiediamo solo di giocare in serie A con dignità".