cronaca

I lavoratori: "Orgogliosi essere uomini e donne Iplom, contro di noi una strumentalizzazione"
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Cassa integrazione dal 6 maggio alla Iplom di Busalla dopo la rottura di una tubatura che ha causato lo sversamento di greggio in vari torrenti genovesi e ha portato al sequestro dell'impianto. In cassa, a rotazione, andranno 240 lavoratori su 252. L'accordo è stato firmato in una riunione fiume tra azienda e rappresentanti sindacali. I 12 lavoratori che non saranno interessati dalla cassa integrazione saranno impegnati nelle attività al porto petroli di Multedo e nel deposito di Fegino, due siti che continueranno in parte a rimanere operativi.

IL SINDACO - Il sindaco di Busalla Loris Maieron commenta: "C'è molta preoccupazione, specie per il dramma occupazionale. Dipende molto dai tempi con cui la ditta potrà intervenire per ripristinare l’oleodotto e riprendere l’attività. Certamente per tutti gli investimenti fatti negli ultimi anni questi mesi di chiusura peseranno sul bilancio dell’azienda. Il rischio di chiusura? In questa fase ogni ipotesi resta possibile. La difesa della salute è prioritaria rispetto al posto di lavoro ma con gli impianti nuovi fatti in paese, con i controlli, le verifiche e i monitoraggi che ci sono si può vivere più sicuri”.

COMMERCIANTI - Braccio di ferro tra cittadini favorevoli e contrari alla chiusura di Iplom. "Per ogni azienda che chiude c'è un danno alle famiglie. - dichiara Laura Repetto, che ha amministrato a lungo il Civ -  tante famiglie attingono risorse da quell'azienda". 

I lavoratori Iplom hanno parlato, ai microfoni di Primocanale.

Christian, 2 figli, alla Iplom da 20 anni, commenta amareggiato "Un'azienda che è sempre stata sana. E' una situazione che non ci aspettavamo. Ho visto crescere e cambiare la nostra raffineria. Sentir parlare di 'ecomostro' non è corretto nei nostri confronti. Con l'azienda abbiamo parlato".

Una lavoratrice nell'ambito di tecnologia e sviluppo spiega le sue radici : "Sono nata e cresciuta a Busalla e alla Iplom sono legata come la mia famiglia. Ho consciuto qui anche mio marito. Siamo molto preoccupati per i nostri bambini. Abbiamo sempre lavorato seriamente. Sono stati forniti dati che non corrispondono alla realtà".

"Sono nel reparto qualità e sicurezza ambiente - dice un'altra dipendente -  lavoro qui da 3 anni e posso smentire senza problemi ciò che è stato detto sull'inquinamento. I nostri standard sono in linea con le migliori tecnologie. La nostra è un'azienda che investe sulla sicurezza dell'ambiente. C'è stato uno studio dell'Asl in cui non si sono riscontrati problemi particolari.

"Mi occupo di adempimenti fiscali e doganali - interviene un lavoratore - Sono dieci anni che lavoro alla Iplom. Sono sposato con due figli, la nostra preoccupazione è stata subito quella di capire se l'incidente avesse creato danni alle cose e alle persone. Da venerdì abbiamo un'altra grande preoccupazione: il lavoro e il futuro. Vorremmo sentire solidarietà pari ad altri casi come Ilva e Fincantieri. Non l'abbiamo sentita".

"Sono capo reparto impianti. Lavoro dal '97 in Iplom. In questi 20 anni ci sono stati molti investimenti con tecnologia. C'è stato un grosso sforzo. Siamo preoccupati per il nostro futuro. Per noi questa è una fase molto delicata e di massima attenzione" commenta un altro lavoratore.

Clima di grande rammarico e preoccupazione. E il messaggio finale ai cittadini è forte: "Non fatevi strumentalizzare da una campagna politica. Noi possiamo dire di essere orgogliosi di essere uomini e donne Iplom".