"CHESSarà della sinistra non si sa", recitano le magliette dei lavoratori Iren sugli spalti del Consiglio comunale di Genova, dove va ai voti la delibera sul nuovo statuto della multiutility e sui patti parasociali. Chessa è il consigliere di Sel che ha annunciato il voto positivo alla delibera. Una seduta blindata dalle forze dell'ordine, anche se per ora non si registrano momenti di tensione.CHIUSI FUORI - Una sessantina di lavoratori sono stati fatti salire per assistere alla seduta insieme ai rappresentanti sindacali, mentre diverse decine sono stati bloccati dalla polizia che ha transennato la parte di via Garibaldi antistante l'ingresso del Comune da entrambi i lati. Le forze dell'ordine sono presenti sul posto con diversi agenti e più camionette. "È assurdo che non ci abbiano fatto salire, è questo il Comune, la casa dei cittadini?", lamentano i lavoratori rimasti fuori.
LAVORATORI CONTRO DORIA - I manifestanti e i sindacati del gruppo Iren criticano la delibera definendola "l'apripista alla privatizzazione del gruppo". Il sindaco Marco Doria nei giorni scorsi aveva ribadito l'importanza di approvare la delibera oggi "per evitare ripercussioni negative sul titolo di Iren Spa" perché il cda dell'azienda "dovrà fissare l'assemblea a maggio e lo vuole fare avendo acquisito il parere dei maggiori azionisti".
TENSIONE IN CONSIGLIO - Dopo l'intervento di Leonardo Chiessa (Sel), che ha annunciato il suo 'sì' alla delibera, sono partite grida e insulti dagli spalti. Il presidente Guerello ha sospeso i lavori per poi restituire la parola al capogruppo della Lega Nord, Alessio Piana. Chessa, che ha ricevuto la solidarietà personale del Pd per "l'attacco personale" subito, stava evidenziando come "il voto maggiorato sia uno strumento positivo per riprendersi il controllo pubblico di Iren, non uno strumento per la privatizzazione".
8° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Luigi Leone
Lunedì 17 Novembre 2025
-
Mario Paternostro
Domenica 16 Novembre 2025
leggi tutti i commentiDemografia, in Liguria e in Italia tema di sola propaganda politica
“San Marcellino” compie ottant’anni e continua a “aprire porte” agli ultimi