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Dai 10 anni consecutivi in Serie A alla vicenda Uefa
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Enrico Preziosi è il presidente più longevo della storia del Genoa: con i suoi fin qui 13 anni di mandato, ha da tempo superato i 12 di Aldo Spinelli e gli 11 di Renzo Fossati. Molti o troppi? Sfruttando al meglio il doppio impegno casalingo con Empoli e Torino, il Grifo potrebbe chiamarsi fuori in largo anticipo dalla corsa alla salvezza, anticipando i tempi di un rendiconto generale che parte della tifoseria caldeggia.

Alle soglie del decimo anno consecutivo di serie A, risultato storico al pari dell'ottimo bilancio nei derby che a Genova hanno notorio peso, Preziosi si vede infatti chiedere perentoriamente dalla Nord che cosa voglia fare “da grande”. E qualcuno gli chiede di andarsene. La mancata concessione della licenza Uefa, vicenda accompagnata e contrappuntata da messaggi obliqui e difficilmente decrittabili tra il presidente e una parte della Nord, ha segnato una frattura non rimarginabile, con un ambiente che aveva voluto vedere nel “Joker” il paziente costruttore di una graduale ascesa ai vertici.

Lo straordinario fiuto personale si è rivelato nel tempo non del tutto fruttuoso per le sorti della squadra, sottoposta agli effetti dell'incessante compravendita di giocatori, mezzo certo inevitabile di sostentamento del club, ma praticato a ritmi insostenibili anche per un maestro di calcio come Gasperini. Le ricorrenti disavventure extrasportive hanno accelerato la frammentazione tra le componenti del mondo genoano, specie da quando un'alternativa a Preziosi esiste e si chiama Calabrò.

Se è notorio il ferreo legame che da sempre vincola l'industriale del giocattolo a Berlusconi, avrebbe dovuto disporre di una sua forza eloquente la circostanza della prima apparizione genovese di Calabrò, ovvero al fianco di quel Toti che è l'uomo più vicino al leader storico del centrodestra.

Se non era un'investitura, poco ci mancava: ma Preziosi, tra un equivoco e un difetto di comunicazione non tutti a lui attribuibili, continua a sostenere di poter andare avanti da solo. Come sul fronte opposto cittadino, le questioni di prospettiva societaria sono state accantonate dal pubblico, in nome della prioritaria esigenza di non scendere di categoria. Ma a fine stagione sarà giocoforza riparlarne.


*Controcalcio in onda su Primocanale (ch.10 in Liguria) ogni martedi alle 21