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Organizzato da Liguria Civica presso la Terrazza Colombo
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L'isolamento della Liguria. È questo il tema dell'incontro promosso da Liguria Civica presso la Terrazza Colombo di Genova. Un 'iniziativa voluta fortemente dal senatore ligure Maurizio Rossi, che da tempo porta avanti una battaglia relativa alla mancanza di collegamenti tra la Liguria e il resto d'Italia.

Oltre al senatore Rossi, al tavolo dei relatori si sono seduti: Altero Matteoli, senatore e presidente della Commissione lavori pubblici; i senatori Jonny Crosio e Marco Scibona; Gianni Berrino, assessore regionale ai Trasporti; Emanuele Piazza, assessore comunale allo Sviluppo Economico; il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

L'incontro è nato con l'obiettivo di fare il punto e valutare le possibili iniziative da portare avanti per sensibilizzare le istituzioni nazionali e locali sulla grave e sempre peggiore situazione dei collegamenti liguri.

SENATORE MAURIZIO ROSSI -  Nel suo intervento di apertura il senatore ligure Maurizio Rossi ha riepilogato la situazione ligure. Dal Raddoppio a Ponente al Terzo Valico, dal treno "velocetto" Genova-Milano alla situazione dei voli aerei con Roma, dalla Gronda alla situazione autostradale. Di seguito alcuni passaggi:

"Sul binario unico a Ponente ne avevo parlato con Lupi e lui mi aveva risposto che non era l'unico tratto in Italia ad esserlo. Io gli feci notare che però era l'unica tratta internazionale ad esserlo. Non a caso quando avvenne il deragliamento di Andora i telegiornali parlarono di interruzione della linea Italia-Francia.

L'isolamento non riguarda solo le ferrovie, manca i voli aerei. Abbiamo dei biglietti Genova-Roma, andata e ritorno, che si aggirano intorno agli 800 euro. Per andare a Londra ne bastano 300. Noi non abbiamo competitività nei viaggi Genova-Roma. Da quando è andata via Vueling, Alitalia ha aumentato i prezzi, ridotto gli aerei e ridotto la capacità degli aerei. Stiamo creando una frattura completa nell'Italia tra chi ha l'alta velocità, e cresce, mentre chi ha la bassa velocità sta declinando.

In questa città dobbiamo smettere di parlare di progetti. Questa città ha bisogno di fare qualcosa nei prossimi 12 mesi, altrimenti siamo morti. Noi dobbiamo smettere di pensare ai grandi progetti. Quando arriveranno bene. Oggi guardiamo a come togliere veramente la Liguria dall'isolamento.  L'isolamento sta facendo sì che le aziende liguri vadano via, che non ne arrivino da fuori e che i giovani se ne vadano. Non a caso siamo la Regione più vecchia".

Il senatore Rossi ha poi letto una lettera inviatagli dal Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio in risposta alla missiva inviatagli dalla società civile e che vede il senatore Rossi come primo firmatario. 

ASSESSORE GIANNI BERRINO - "Alcune criticità attualissime ci sono e ci sono dei problemi che necessiteranno di anni per essere risolti.  Tutti i politici liguri e tutta la società civile deve impegnarsi in questo senso. Le criticità della rete ferroviaria si palesa ogni giorno. Noi abbiamo accettato l'orario cadenzato. Adesso però l'incertezza dei tempi d'apertura del raddoppio Andora-San Lorenzo rischia di mettere in difficoltà l'orario cadenzato. Servono certezze. Finora la qualità del servizio, in termini di puntualità, è salita di alcuni punti. 

Mi sono stupito anch'io delle critiche all'esperimento del treno Genova-Milano. Io credo che potremo avere un treno in un'ora fino a Milano Regoredo e uno in tre ore e trenta per Roma passando per Genova. 

Sui prezzi dei biglietti aerei per Roma è vergognosa approfittarsi di un monopolio in questi modi. Stiamo lavorando per portare altre compagnie per aumentare la concorrenza e abbassare i prezzi. 

La Liguria ha una serie problematica di collegamenti ferroviari e aerei, ma anche la rete stradale non è degna degli anni 2000. La Regione Liguria si impegna a lavorare per migliorare questa situazione". 

ASSESSORE EMANUELE PIAZZA - "In questi vent'anni la lontanza di Genova con il resto dell'Italia è aumentata, mentre le altri parti del Paese si avvicinavano con l'alta velocità. Qui c'è stato un dibattito estenuante sulle grandi opere che non sono state realizzate. Si è creata una frustrazione della città. Se questa città non spiega cosa può offre al Paese, tutti i discorsi sono vani. 

Abbiamo bisogno di collegare il porto con il Nord. Lo chiedono ad esempio dalla Svizzera. Possiamo davvero competere con i porti del Nord Europa. Se i collegamenti sono veloci, Genova può diventare attrattiva per le imprese. Portare qui aziende significa importare anche classe dirigente. Noi abbiamo una crisi di classe dirigente". 

PRESIDENTE ALTERO MATTEOLI - "Il nostro è un Paese che ha bisogno di recuperare la materia prima. Se i collegamenti non lo permettono, a rimetterci è l'Italia tutta. La piccola e media azienda deve recuperare la materia prima e poi consegnare i prodotti in tempi brevi. Questo è vero in tutto il mondo, ma in particolare in Italia. 

Una Regione come la Liguria, che ha un porto importante, se non ha i collegamenti, non sfrutta tutte le sue potenzialità. Bisogna cercare di dare risposte nell'immediato. Faccio della polemica ache con me stesso, perché ho fatto per dieci anni il ministro e dunque mi assumo la parte delle mei responsabilità. Il problema infrastrutturale va affrontato tutto insieme. Io ad esempio non trovo sbagliato l'aver accorpato alcune Autorità Portuali. 

Questo è un problema che non ha colore politico, è un problema che riguarda tutti i cittadni. C'è dunque la possibilità di fare una battaglia tutti insieme. La mia proposta è di considerare questo tavolo aperto, dandoci la possibilità di informare le persone sui passi in avanti fatti e per raccogliere suggerimenti e soluzioni". 

PRESIDENTE GIOVANNI TOTI - "Delrio mi ha telefonato per rassicurarmi su alcuni punti, soprattutto in materia di porti. Genova ha un gap infrastrutturale che va avanti da anni, che non si può colmare da poco tempo. 

Sull'aereoporto ho parlato con Montezemolo e mi ha dato la massima disponibilità purché ogni cambiamento sia a saldo zero. 

Per la prima volta qualcosa si sta muovendo intorno alla Liguria. Se noi riusciamo a fare alcune soluzioni intermedie nel breve periodo, questo ci permette di lavorare con tranquillità per dieci anni sulle grandi opere. Cercando di far sì che nel frattempo non si crei un deserto industrialle.

Colmare il gap infrastrutturale della Liguria credo che sia un obiettivo di tutte le forze politiche. C'è una comunione d'intenti. Credo che il governo centrale sappia che la Liguria non è più una regione emarginalizzabile".