politica

Mercoledì l'incontro, intanto prosegue il percorso delle primarie
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Una semplice pace interna di facciata o una decisa svolta?

Cosa accadrà nel vertice di mercoledì 10 febbraio a Roma convocato dal vicesegretario nazionale del Partito Democratico Debora Serracchiani è difficile saperlo, ma almeno per ora, a parole, l'intenzione per il caso delle candidature Pd a sindaco di Savona è quella di andare avanti con le Primarie.


Si è mossa in questo senso la decisione di annullare un direttivo provinciale Pd guidato da Fulvio Briano che avrebbe votato contro questo strumento gradito invece a 49 dei 69 delegati pronti ad approvarlo nell'assemblea comunale savonese.

Si è mosso in questa direzione il confronto romano tra il 'dissidente' Livio Di Tullio e il vicesegretario Serracchiani avvenuto nella Capitale. A Di Tullio  infatti non è stato detto di farsi da parte anche se gli è stato lasciato intendere di non avere quel gran consenso che pensa di avere. Quell'ampio consenso che però nessuno, è bene ricordarlo, sembra in questo momento trovare tra i Democratici.

E allora si procede. Il calendario racconta che lunedì  prossimo, 8 febbraio, nella società di mutuo soccorso di via San Lorenzo a Savona si riunirà l'assemblea comunale del partito con il segretario Barbara Pasquali.

L'obiettivo è approvare il regolamento delle primarie con le modalità delle candidature. L'assemblea esaminerà una bozza e poi si arriverà all'approvazione definitiva.

Poi, a percorso delle primarie già iniziato, arriverà l'incontro di mercoledì a Roma. La convocazione è per le 20 nel cuore della Capitale dove di fronte alla Serracchiani e al commissario regionale Ermini si schiereranno: il segretario provinciale savonese Fulvio Briano, quello comunale Barbara Pasquali, il sindaco uscente Federico Berruti, gli onorevoli Mario Vazio e Anna Giacobbe, il consigliere regionale Luigi De Vincenzi e il ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Dunque ci saranno tutte le espressioni del Pd savonese del momento più un ministro del Governo Renzi. Un soggetto apparentemente esterno alla disputa ma che potrebbe diventare l'arbitro per superare il grande caos.

E la soluzione di un nome nuovo, che vada oltre il dualismo Di Tullio-Battaglia, resta sempre sul tavolo.