cronaca

Ci sarà il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Simona Vicari
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Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Simona Vicari, sarà presente all'incontro del 4 febbraio al Mise per discutere della situazione dello stabilimento Ilva di Genova. La comunicazione è arrivata attraverso il Prefetto di Genova, Fiamma Spena, che ha inviato un documento ai sindacati. (clicca qui per scaricarlo) La presenza del governo al tavolo è dunque garantita e, per questo motivo, la Fiom ha deciso di togliere il presidio. Sospeso anche lo sciopero del turno di notte.

Tutto questo succede nella terza giornata di protesta dei lavoratori dell'Ilva di Genova Cornigliano aderenti alla Fiom Cgil. Stamane si è svolta l'assemblea all'aperto e poco dopo le 7.45 il corteo dei lavoratori è partito in direzione centro città, obiettivo Prefettura. Alle 8.30 ha avuto inizio il presidio in piazza Massena, dove i lavoratori Ilva si sono uniti agli altri metalmeccanici genovesi aderenti alla Fiom, che oggi sono in sciopero. Il corteo ha poi proseguito in direzione Prefettura. Non sono mancati i momenti di tensione al momento della vista delle camionette della Polizia da parte dei manifestanti.

Ma a colpire è stato il gesto di Maria Teresa Canessa, vice questore aggiunto di Genova, che nel momento di maggiore tensione ha rotto il ghiaccio togliendosi il casco e andando a stringere la mano ai manifestanti. Dopo pochi istanti, tutti i mezzi della polizia sono arretrati e gli animi si sono finalmente distesi. Un plauso unanime le è arrivato dal mondo politico e sindacale.

In serata ha parlato Fabiano Sterone, l'operaio che le ha stretto la mano: "È stata la prima a togliersi il casco. Era l'unica donna in mezzo a tanti uomini, è una donna 'con le palle'. Corretta dall'inizio alla fine". Sterone, 40 anni, di cui la metà passati all'Ilva di Cornigliano, racconta cosa ha detto alla funzionaria. "Le ho spiegato che ho moglie e una figlia di 15 anni, ho le bollette da pagare come tutti i colleghi accanto a me, e che il nostro obiettivo non era arrivare allo scontro, ma volevamo una risposta, quella che poi abbiamo avuto. E lei mi ha ascoltato". 

Poi ha risposto anche la protagonista del gesto: "Togliermi il casco è stato un gesto istintivo, così come altri agenti si sono tolti dal viso le maschere antigas. A quel punto gli operai si sono avvicinati e mi hanno teso la mano. Un gesto molto umano che ho apprezzato. Dopo lunghe ore di tensione con i manifestanti, disagio, fatica, c'è stata una pausa, un momento di distensione, è stato a quel punto che mi è venuto spontaneo sfilarmi il casco e avvicinarmi per parlare a quattrocchi con questi lavoratori messi a dura prova". 


LA SODDISFAZIONE DI MANGANARO
- Il segretario provinciale Fiom-Cgil, Bruno Manganaro, è stato protagonista della protesta. È stato lui ad annunciare ai lavoratori il nome del sottosegretario. "Una vittoria conquistata con la lotta dei lavoratori contro tutte le bugie dette in questi giorni - ha detto ai microfoni di Primocanale -  Finalmente è stata ufficializzata la presenza del governo, fino a ieri non c'era questa certezza. Ma ce la siamo dovuti conquistare sul campo. Ora inizia la partita, dovremo discutere nel merito".

Cosa si chiederà a Roma il 4 febbraio? "Le domande sono queste - spiega Manganaro - Primo: il governo conferma validità accordo programma? Se sì, come viene reso esigibile? Come verrà reso pubblico a chi compra che c'è un vincolo di occupazione e di reddito? Se no potrà anche essere rivisto, però allora andrà ridiscusso con l'intero tavolo del vecchio accordo. Si può anche modificare e fare un passo avanti. Ma senza il nuovo accordo vale quello vecchio. 

LA CAUTELA DI BOSCO - "Ci sono voluti 3 giorni di sciopero per arrivare a questo risultato, non si capisce perché il governo abbia voluto tergiversare così a lungo", lamenta Ivano Bosco, segretario Cgil Genova. "Godiamoci questo risultato positivo, primo passo di una trattativa complicata che non esclduerà altri momenti di lotta". Poi una battuta sui momenti di pensione: "Credo abbia vinto il buon senso, con una buona gestione  da parte nostra e dei funzionari di polizia. Abbiamo dato una lezione a chi, invece, ipotizzava che lo scontro fosse fine a se stesso.

TOTI: "ORA SANGUE FREDDO" -  Il Governo ha pasticciato molto, non ha fatto chiarezza. Dall'incontro del 4 febbraio “non mi aspetto grandi cose, le informazioni saranno parziali perché la gara sarà ancora aperta. Mi auguro che poi verrà formato un tavolo con la dovuta dignità e competenza per questa vertenza”. Lo dice Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, ha Primocanale. Sull'accordo di programma: “Ha molti firmatari, io lo ritengo completamente valido. Se qualcuno ha qualcosa da dire metta i piedi nel piatto. Per noi bisogna proseguire su questa strada”.

Quindi, un affondo verso quella “parte politica presente sul territorio genovese che ha voluto prendersi il merito di un salvataggio senza darlo alla Regione, che invece lo aveva perché ci lavora da tempo. Alla fine è arrivato un salvataggio fumoso”.

Infine, un monito ai lavoratori: “Chiedo di non aumentare la tensione. La ciittà è vicina, conosce la loro situazione. Bloccare la città non aiuta, Genova crede nello stabilimento, nel futuro di Ilva dell'e acciaio in questo Paese. Non è qua il nemico. Serve sangue freddo, non esasperare il clima con azioni nocive per tutti”.

LE VOCI DISCORDANTI - 
"La montagna ha partorito un topolino - scrive in una nota Antonio Apa, Segretario Generale Uilm Genova che parla di capolavoro di inerzia sindacale. "Alla Fiom vorrei far notare che a questo punto il tavolo del 4 febbraio rischia di essere solo un tavolo tecnico e, poiché la Fiom ha caratterizzato tutta la vicenda da un punto di vista politico, a questo punto occorre un tavolo politico per dirimere le questioni che abbiamo posto". Molto critica anche la posizione di Fim Cisl che, sottolinea il segretario Alessandro Vella, "sulla vicenda Ilva è sempre rimasta coerente: forte preoccupazione sul futuro dell'azienda, in seguito al bando di vendita che dovrà determinare possibili acquirenti, tempi e modi di un vero rilancio attraverso un piano industriale, con il mantenimento dell'occupazione del sito di tutti i lavoratori di Genova Cornigliano. Il 4 febbraio dall'incontro ci auspichiamo prime risposte positive per i lavoratori genovesi. Per la Fim lo sciopero è uno strumento importante, ma l'incontro era già in agenda quindi poteva essere sospeso".


SALVATORE: "IL GOVERNO SI ASSUMA RESPONSABILITA'
" - La capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio regionale, Alice Salvatore: "il Governo si deve prendere le proprie responsabilità, non metta la testa sotto la sabbia. O, per dirla con un'espressione tanto cara a Renzi, il ministro dello Sviluppo Guidi 'ci metta la faccia', partecipando personalmente al tavolo di confronto, senza delegare a tecnici o sottosegretari una partita così importante per migliaia di lavoratori e per il futuro del nostro Paese". 

PASTORINO: "LAVORATORI APPESI A UN FILO" - I lavoratori Ilva non stanno portando avanti una battaglia di retroguardia; la loro è una forte richiesta di politiche industriali per la città. Il Governo Renzi tiene appeso a un filo il destino di 1600 persone: quindi, parliamoci chiaro, ci sono 1600 famiglie che rischiano di essere gettate nel baratro, mentre in Senato si decide di tirare dritto e convertire in legge la cessione ai privati".