Tre scafisti egiziani sono stati condannati a 9 anni di reclusione ciascuno, con rito abbreviato, perché ritenuti responsabili di aver portato in Italia 106 migranti. Il gup ha riconosciuto l'associazione a delinquere: i migranti, provenienti da Alessandria d'Egitto erano sbarcati a Genova dopo che una nave aveva soccorso il peschereccio sui cui viaggiavano che aveva lanciato l'sos al largo di Capo Passero, nel canale di Sicilia. Condannati anche a una multa di un milione e 760 mila euro.
La multa scaturisce dalla legge speciale sull'immigrazione che prevede una sanzione di 25 mila euro per ogni migrante trasportato. Il gup Nadia Magrini ha inoltre disposto per i tre egiziani l'espulsione a pena espiata.
I pm Federico Manotti e Federico avevano chiesto 10 anni per due imputati e 8 anni per il terzo. Gli imputati, di età compresa tra i 18 e i 26 anni, erano stati arrestati nel luglio 2014. Le accuse sono quelle di associazione a delinquere finalizzata all'introduzione illegale di extracomunitari in territorio italiano, trasporto illegale e false generalità.
Un quarto egiziano (irreperibile) è stato rinviato a giudizio davanti alla corte d'assise e il processo è previsto in maggio. Secondo l'accusa sostenuta dai pm Federico Manotti e Federico Panichi, i quattro avrebbero fatto parte di un'organizzazione che utilizzava piccole imbarcazioni per il trasporto dei migranti e telefoni satellitari per tenere contatti con le basi operative e i capi dell'organizzazione in Egitto oltre che per ottenere soccorso da altre imbarcazioni in navigazione nel mar Mediterraneo.
Inoltre, sempre secondo l'accusa, gli imputati avrebbero svolto l'attività di scafisti anche con mezzi violenti e minacce. Secondo le intercettazioni telefoniche registrate in carcere, i tre avrebbero fatto capire di aver fatto altri viaggi. I tre imputati, difesi dagli avvocati Gianfranco Pagano, Elisabetta Feilliene e Pietro Serracchieri, sono detenuti.
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