Semafori con il bianco e il giallo, ma anche estintori marroni, cubi di Rubik dai colori indefiniti e un Tricolore che ha ben poco del verde-bianco-rosso della bandiera nazionale. E ancora, mappe, libri, quadri e frutta 'daltonizzati', fino a un software che permette di vedere la propria immagine secondo i diversi gradi di daltonismo. È la mostra intitolata 'Come vedono i daltonici' allestita nel museo delle Culture del Mondo di Castello D'Albertis a Genova fino al 21 febbraio.
La mostra permette di capire, con strumenti pratici, il daltonismo, un difetto visivo che colpisce almeno l'8% della popolazione maschile, principalmente uomini. In esposizione, quindi, tutti gli strumenti necessari per dissipare dubbi, luoghi comuni e convinzioni infondate su questo disturbo della vista, una condizione che erroneamente viene intesa come incapacità di vedere i colori ma che, invece, causa la visione di colori diversi da quelli che percepisce la maggioranza.
Tra la documentazione anche la proposta per un disegno di legge, da presentare al Senato, per togliere i limiti che i daltonici devono superare per ottenere la patente di guida e per l'accesso a alcuni mestieri e professioni.
"Abbiamo studiato approfonditamente la normativa italiana - ha detto Stefano De Pietro, curatore della mostra - per cui chiediamo una modifica del codice della strada, in modo che sia esplicito il riferimento a non usare il daltonismo come ostacolo. Inoltre chiediamo di rivedere tutte le leggi relative agli accessi a mestieri e professioni dove il daltonismo è considerato un ostacolo".
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