Tre condomini, due in via Fillak e uno in via Miani. Siamo al Campasso, quartiere genovese "difficile" tra Sampierdarena e Certosa. Da nove giorni gli abitanti non hanno l'acqua in casa. All'origine non c'è un guasto, ma bollette non pagate da alcuni utenti. E a rimetterci sono tutti. Da oltre una settimana, qui, ci si organizza con taniche e bidoni. "Viaggiamo avanti e indietro dal macellaio, che ci offre l'acqua - raccontano - oppure in piazza Masnata, dove c'è la fontanella. E andiamo alla lavanderia del Comune per i vestiti, cose mai successo".
Mediterranea delle Acque è stata perentoria: per colpa di qualcuno, i rubinetti si chiudono per tutti. Una sola bocchetta serve i tre caseggiati. Il conto delle bollette non pagate è di oltre 8.500 euro. Nel frattempo, gli inquilini in regola continuano a pagare regolarmente. Ma di acqua, ancora, non se ne vede.
A complicare la situazione c'è la latitanza dell'amminstratore: "Da una settimana lo chiamiamo e lui non risponde", lamenta una residente. Pur di superare i disagi, gli abitanti hanno proposto di finanziare interventi di tasca propria: "Abbiamo contattato personale specializzato per far chiudere le utenze di chi non paga e lasciare l'acqua a noi regolari - spiegano - ma nessuno ci ascolta".
Altra ipotesi è quella di installare bocchette differenziate, in modo da non penalizzare tutti. Ma Mediterranea Acque è inamovibile: finché non verranno saldati i debiti, il servizio non riprenderà.
Un'altra storia di disagi legati alla fornitura dell'acqua, dopo la vicenda estiva di Fegino, legata però a un guasto dell'acquedotto. Beffarda ironia della sorte, in una città che ogni anno fatica a controllare la pioggia.
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