porti e logistica

Le dichiarazioni si inseguono, ma la riforma non arriva
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Fusioni, accorpamenti, sinergie, annessioni: la riforma portuale continua a non arrivare, ma certo non si può dire che il Pd sia a corto di parole. Prima il ministro Delrio dice che gli accorpamenti vanno fatti per lo sviluppo e che non si deve pensare al proprio orticello. Una bacchettata a Savona, restia alla fusione con Genova. Tutto chiaro? No, perché pochi giorni fa la vicesegretaria e responsabile nazionale porti e logistica del partito, Debora Serracchiani, ha detto proprio a Savona un chiaro “no” alle fusioni e alle annessioni. E se si chiedono chiarimenti al commissario ligure del partito, lui nega che ci siano contraddizioni: “Serracchiani non ha detto che non ci saranno accorpamenti, ha detto che non ci saranno annessioni, ci sarà un’autorità portuale unica e poi le singole autorità portuali. Ma non ha detto che non ci saranno accorpamenti”.

Quale sia la differenza sostanziale tra accorpamento e fusione resta da capire. Quello che è chiaro è che se Delrio auspica gli accorpamenti delle autorità portuali per superare gli orticelli e diminuire le poltrone, una parte del Pd punta a mantenere le due Autorities, per lo più con l’aggiunta di un terzo ente chiamato “Autorità di sistema”. Risultato: invece di diminuire, le poltrone aumentano.

“La Serracchiani ha detto che non ci sarà annessione, questo sia chiaro. Ci sarà un lavoro, qualunque sia la soluzione finale, di sinergia tra i due porti. E nessuno perderà il suo ruolo. Questo è evidente”, ci tiene a precisare Ermini. Dichiarazioni in linea con quelle di Delrio, che accusa chi osteggia gli accorpamenti di voler “difendere il proprio orticello”? O più semplicemente una strizzata d’occhio ai timonieri savonesi, che a pochi mesi dalle elezioni comunali hanno bisogno di rassicurazioni da parte del Pd? Giudichi chi ci capisce qualcosa.

Fusioni, accorpamenti, annessioni, sinergie: il Pd gioca con le parole, mentre la riforma annunciata da mesi continua a non arrivare. E verrebbe da ridere se non si stesse parlando del futuro della principale industria della Liguria. A questo punto c’è solo da fare un invito al Pd, al commissario ligure e alla responsabile nazionale porti e logistica, Debora Serracchiani: accorpino le idee per farci capire qualcosa e magari, se la sinergia riesce, spieghino se alla fine le autorità portuali tra Genova e Savona saranno una, due o tre, e soprattutto se il sistema portuale ligure ne trarrà qualche beneficio.