Alla faccia delle istituzioni ingessate in cui non è possibile legiferare con velocità. Il mantra del Parlamento da rividere per accelerare l'iter legislativo è stato smentito in sole 3 ore. Questo è stato infatti il tempo necessario al Senato per dare il proprio via libera al ddl Boccadutri, che permette ai partiti di ricevere l'ultima di tranche di rimborsi elettorali nonostante i loro conti non siano stati esaminati. Già, perché il finanziamento pubblico ai partiti è stato abolito, ma la sua cancellazione sarà effettiva solo dal 2017. Fino ad allora il finanziamento dei partiti continua ad esistere ma a patto che una commissione per la trasparenza verifichi ogni anno la correttezza delle spese effettuate. Commissione che però non è operativa, a causa della mancanza di personale. E allora per evitare di perdere i soldi, che erano stati congelati verso fine luglio, è arrivata la sanatoria. Soldi anche senza controlli.
Centrodestra e centrosinistra, che fino a ieri si accusavano delle peggiori ignominie sulla riforma del Senato, si sono ritrovate insieme a braccetto a votare il ddl. Contrari Sel e il Movimento 5 Stelle, con i pentastellati che hanno esposto una sorta di carta di credito gigante con scritto "boccadutricard". I senatori M5s sventolano anche delle carta di credito con la stessa scritta.
Tra i contrari anche il senatore ligure Maurizio Rossi, che spiega: "Io ho votato contro in tutte le votazioni, ho votato con i 5 stelle. Certo, non condivido il loro modo di stare in Aula, le loro grida, ma condivido il fatto che è vergognoso quanto accaduto con questa sanatoria varata a tempo di record e in maniera totalmente trasversale per finanziare i partiti pur in mancanza del controllo sui conti", afferma il senatore di Liguria Civica.
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