porti e logistica

Ma una settimana fa battagliava per l'autonomia
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Smentisce di essersi sentito chiamato in causa, ma le orecchie devono pure essergli fischiate. Fatto sta che Gianluigi Miazza, presidente dell’Autorità portuale di Savona, sceglie il silenzio stampa dopo che il ministro Delrio ha bacchettato le Autorità portuali contrarie alla fusione con altri scali. “Gli accorpamenti tra i porti italiani vanno fatti perché sono un elemento essenziale per la competitività del Paese", aveva detto Delrio al forum di Conftrasporto di Cernobbio. Poi la stoccata: “Se si cooperasse anziché pensare al proprio orticello, il sistema italiano sarebbe molto più forte. L'Italia ha bisogno di fare delle scelte, qualcuno forse è innamorato della propria poltrona".
 
Nessun riferimento esplicito a Miazza e al porto che dirige, ma forse non è un caso che l’affondo del ministro dei trasporti arrivi a una settimana dall’iniziativa che Provincia, Comune, Autorità Portuale, Unione Industriali e sindacati di Savona avevano organizzato per dire “no” all’accorpamento con Genova. E’ passata solo una settimana, ma oggi Miazza fa sapere di non voler commentare le parole di Delrio perché si tratta di vicende, dice, che non conosce e che non ha seguito.

Eppure solo il 6 ottobre in prima fila per dire “no” all’accorpamento, a fianco al sindaco Berruti, c’era proprio il presidente dell’Autorità portuale di Savona, che dichiarava come “Negli ambienti nazionali circola la voce che Savona sia d’accordo con l’accorpamento, ma si tratta di una voce sbagliata”. Insomma, conoscenza dei fatti a targhe alterne. Chissà che le parole di Delrio, specie quelle sull’attaccamento alle poltrone, non abbiano suggerito maggiore prudenza agli oltranzisti dell’autonomia portuale savonese.